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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Via delle Industrie

L'allarme bomba alla Fincantieri di Marghera: "Possibile dispetto tra aziende in subappalto"

Venerdì pomeriggio il ritrovamento di un finto ordigno sulla Carnival Horizon in fase di allestimento. Sta indagando la Digos: possibile intento di rallentare i lavori

Un dispetto tra ditte subappaltatrici per rallentare i lavori. Questa l'ipotesi investigativa principale su cui sta lavorando la questura dopo l'allarme bomba scattato venerdì pomeriggio a bordo della Carnival Horizon, in costruzione all'interno dello stabilimento Fincantieri di Porto Marghera.

Come riportano i quotidiani locali, il questore Vito Gagliardi ha spiegato che si sta cercando di far luce su rapporti interni alle aziende che gravitano attorno al sito produttivo: rapporti tesi tra aziende in subappalto che potrebbero aver indotto qualche mano malintenzionata a lasciare il finto ordigno sul quarto ponte dell'imbarcazione. Un involucro con nastro adesivo rosso e cavi elettrici attorcigliati su se stessi. Collegati a una luce led rossa pulsante. Insomma, un oggetto molto simile alle bombe che si vedono sui film. Le indagini per il reato di procurato allarme sono condotte dalla Digos, i cui uomini non tralasciano alcuna altra pista. Per ora.

Al setaccio le telecamere di sorveglianza del sito, per capire chi si sia intrufolato nel cantiere (in cui lavorano 1900 operai, tutti evacuati venerdì) e abbia lasciato l'oggetto che ha fatto scattare l'allarme bomba. Con ogni probabilità l'intenzione era di rallentare i lavori: un pomeriggio perso costituisce un danno non indifferente per la Fincantieri. Venerdì l'area è stata messa in sicurezza e sul posto sono intervenuti gli artificieri della questura, che hanno stabilito attraverso un radiometro che non c'era traccia di esplosivo. Solo verso le 17 è stato decretato il falso allarme. Un caso simile si registrò a ottobre 2014, quando furono appiccati due roghi dolosi durante le fasi di costruzione della nave da crociera Viking Star. Anche in quel caso l'ipotesi più accreditata fu lo sgarro tra ditte subappaltatrici. 
 

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