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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

È allarme per la crescita dell'abuso di alcol

SerD dell'Ulss 3: saliti dal 25 al 37% i casi di consumo problematico di alcolici. «Drink e bevande alcoliche spesso considerati una normale e sana consuetudine»

Hanno tra i 18 e i 24 anni, una scolarità avanzata e non presentano evidenti difficoltà sociali o economiche: sono i giovani che, secondo il servizio dipendenze dell'Ulss 3 (SerD) risultano più esposti alla sempre maggior diffusione di modalità di consumo di alcool esagerate o comunque problematiche. Il SerD, che ha fatto il punto sul problema nell'Alcohol prevention day venerdì scorso all'ospedale dell'Angelo, evidenzia come il fenomeno sia preoccupante anche nelle nostre città.

 «I dati dell'indagine Passi sugli stili di vita - sottolinea la dottoressa Laura Suardi, responsabile scientifico dell’evento - hanno evidenziato anche nel nostro territorio un significativo incremento del consumo problematico di alcool specie tra i giovani: è passato dalla percentuale del 25,1% del 2019 al 36,91% del 2020. E riguarda una percentuale maggiore di maschi, in età 18-24 anni, con una scolarità elevata, senza evidenza significativa di problematiche sociali o economiche».

Il quadro generale

«Il consumo dannoso e rischioso di alcol - continua Suardi - rappresenta un importante problema di sanità pubblica, responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e di circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità. E in Italia circa 800.000 minorenni e 2.600.000 ultra sessantacinquenni sono da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. Ciononostante, il consumo di bevande alcoliche viene spesso percepito come una normale e sana consuetudine e i problemi legati al bere non sono debitamente percepiti e vengono decisamente sottovalutati».

Il Covid

Nel 2020, anno segnato dalla pandemia e dal lookdown, spiegano gli operatori del SerD, i notevoli cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita degli Italiani ha portato alla luce molteplici criticità. «Una di queste ha riguardato il consumo rischioso e dannoso di alcol. L’isolamento ha incrementato il consumo incontrollato di bevande alcoliche, il mercato ha rafforzato nuovi canali alternativi e meno controllati anche rispetto al divieto di vendita a minori. I dati Istat riferiti al 2020 confermano la tendenza degli ultimi anni alla crescita dei consumi di bevande alcoliche fuori dai pasti. Si è registrato negli ultimi dieci anni un progressivo incremento della quota di donne consumatrici».

I giovani

Tra i più a rischio, ci sono i giovani. «Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani - sottolinea la dottoressa Annarosa Pettenò, psicologa del SerD e organizzatrice scientifica dell’evento - resta critico, e i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia tra i 18 e i 24 anni: tra queste il binge drinking, ossia il consumo di cinque o più drink alcolici in pochissime ore, rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata, in progressivo aumento. Nel 2019 infatti riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, cioè il 20,6% dei maschi e e l’11% delle femmine. Nel 2020 il fenomeno del binge drinking ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, nel dettaglio il 22,1% dei maschi e il 14,3% delle femmine. A fronte di questo e in occasione del mese della prevenzione alcologica, la rete alcologica territoriale ha realizzato diverse iniziative finalizzate a sensibilizzare sulla tematica.

La sensibilizzazione

Le istituzioni e agenzie, pubbliche e private e i cittadini. Sono stati offerti momenti di informazione e formazione e di conoscenza dei programmi alcologici territoriali per prendersi cura delle persone e famiglie con una sofferenza legata al consumo di alcol. «L’alcohol prevention day - precisa il dipartimento di prevenzione dell'Ulss 3 - non rappresenta l’evento conclusivo del mese della prevenzione ma intende sottolineare che è necessario continuare a prestare attenzione al fenomeno dell'alcol. Obiettivo è diffondere una fotografia del fenomeno del consumo di bevande alcoliche e dei problemi alcolcorrelati da diverse angolature offerte dal dipartimento prevenzione, l’Uosd laboratorio di tossicologia clinica e forense, dal dipartimento dipendenze Ulss 3 e dalla polizia stradale di Venezia.

La rete

Notevole il lavoro degli enti pubblici in sinergia tra loro: l'azienda sanitaria, la scuola, le istituzioni, i privati come le autoscuole, il mondo del volontariato, in una progettazione trasversale per affrontare la complessità del problema così impattante sulla salute pubblica. Nel territorio di competenza dell’Ulss 3 ci sono cinque sedi SerD, strutture riabilitative alcologiche ospedaliere come in particolare il Fatebenefratelli di Venezia, il privato sociale con (Coges don Milani), centro Soranzo, (Opera Santa Maria della Carità) centro diurno Porte Aperte, Ctr Emmaus, cooperativa Olivotti centro studi, programma Comunitario residenziale e semiresidenziale, Ctr Comunità di Venezia, programma Madre-bambino e il mondo del volontariato con i Cat club alcologici territoriali, i Gruppi familiari Al-Anon. Una rete che si arricchisce e integra con molti altri nodi composti da portatori di interesse sia intra Ulss che extra (Conferenza dei sindaci, scuola, forze dell’ordine, associazioni).

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