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Cronaca Eraclea

Altri 535 profughi trasferiti in Veneto, donna accusa un malore

Negli ultimi tre giorni numerosi arrivi in regione. La migrante è stata portata in ospedale. A Eraclea Giorgia Meloni e il sindaco di Cona

Continuano gli sbarchi e di conseguenza continuano i trasferimenti di profughi nel Veneto e nel Veneziano. Lo rende noto anche la Prefettura lagunare, secondo cui tra sabato e lunedì sarebbero arrivati in regione 535 migranti. Le operazioni si concluderannno nella serata.

Piccolo fuori programma domenica, quando una cittadina eritrea, in condizioni di forte spossatezza per il lungo viaggio, ha accusato un malore ed è stata ricoverata in ospedale all'Angelo, dove si trovava ricoverata anche lunedì mattina. I medici non hanno diagnosticato alcuna malattia infettiva. Ca' Corner precisa anche che, nonostante l'arrivo di nuovi migranti rende necessario individuare nuovi luoghi dove ospitare i profughi, negli ultimi giorni sono proseguiti i trasferimenti dal residence "Mimose" di Eraclea Mare, dove la tensione continua a essere alta. "In quindici giorni ne sono stati trasferiti oltre cento e altri dieci dovrebbero lasciare la struttura lunedì", sottolinea in una nota la Prefettura di Venezia. Ora gli ospiti sarebbero 162.


MELONI E PANFILIO AL RESIDENCE DI ERACLEA - Il residence di Eraclea Mare lunedì è stato al centro dell'attenzione politica sia nazionale che locale. La segretaria di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha infatti nel primo pomeriggio visitato la struttura per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano i migranti. Naturalmente le sue posizioni sono fortemente critiche rispetto alla decisione di trasferirli in massa in una piccola località balneare, tanto che avrebbe annunciato una propria interrogazione al ministero degli Interni Angelino Alfano per far luce sulla vicenda.

E critica si è dimostrata la deputata proprio con Alfano, accusato di lasciare ai prefetti la gestione di un problema tanto complesso, che dovrebbe risolvere in prima persona, dal momento che è la politica ministeriale a non funzionare. Lunedì mattina, presso la sede del consiglio regionale di Venezia, la Meloni ha sostenuto che l'unica soluzione per provare ad arginare il problema è quella di una missione europea in nord Africa e Libia, per aiutare i governi a riprendere il controllo di coste e porti, in cui organizzare dei campi d'accoglienza. "Il tema è che la politica dell'immigrazione è sfuggita di mano al Governo - ha dichiarato la parlamentare di Fratelli d'Italia, attorniata dai residenti del residence "Mimose" - La politica delle porte aperte viene attuata solo in Italia. Serve una missione in Libia , facendo intervenire una missione europea pagata da Bruxelles. Da lì con i campi di identificazione si potranno distribuire i profughi con quote tra le varie nazioni europei e nel caso respingere i clandestini. Nelle località turistiche se diamo uno spettacolo del genere i visitatori scapperanno subito".

Si è trattata di una visita veloce quella ad Eraclea, che ha fatto il paio con l'arrivo lunedì mattina del sindaco di Cona Alberto Panfilio, rappresentante di un paese finito anch'esso al centro delle cronache ormai da un paio di settimane, dopo che il prefetto Domenico Cuttaia ha annunciato l'accordo con il ministero della Difesa per il trasferimento dei profughi nell'ex caserma militare di Conetta, piccola frazione del comune veneziano. "Dopo aver ricevuto una bella lettera da parte di alcuni abitanti del residence - spiega Panfilio - ho deciso di portare loro la mia solidarietà. E' un rapporto di vicendevole vicinanza, perché qui la politica non c'è più. Siamo rimasti soli". Per questo motivo martedì pomeriggio alle 17 andrà in scena una protesta del comitato che si oppone al trasferimento dei profughi alla base militare di Conetta. Ci sarà anche il sindaco: "Il comitato consegnerà una lettera con delle richieste scritte al prefetto - spiega Panfilio - ci saranno striscioni e slogan. Alla Meloni voglio dire che non servono le comparsate una decina di minuti e che avrei bisogno che anche la politica si occupi della situazione che si sta vivendo a Conetta". Tutto questo per ottenere una ribalta mediatica che per un paese come Cona è sempre difficile da raggiungere, dopo che nella frazione di Conetta su 197 abitanti sarebbero arrivati 139 profughi.

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