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Cronaca

Anarchici identificati e denunciati, no global processati e infine assolti

Una sessantina i manifestanti di sabato scorso riconosciuti dalle forze dell'ordine. Sei avevano il foglio di via. Nessuna pena per gli scontri del 2011

Anarchici e no global. Entrambi i gruppi giovedì hanno fatto parlare di sé, in un modo o nell'altro. Non si spegne infatti l'eco della manifestazione di sabato scorso, quando la zona tra campo San Polo e Rialto è stata disseminata di scritte da parte di un centinaio di giovani (la metà gravitanti in laguna, gli altri provenienti da tutto il Nord Italia, ma anche dall'estero) contro i 15 fogli di via disposti dal questore Angelo Sanna nei confronti di altrettanti ragazzi del Veneziano che avevano manifestato vicino al carcere di Santa Maria Maggiore. Azioni non autorizzate, e dunque considerate pericolose per l'incolumità pubblica. Con l'accensione di bengale e fumogeni. 

Alla reazione del questore, dunque, è arrivata la controffensiva: con il capoluogo lagunare che è diventato teatro di un corteo che ha lasciato ferite profonde dietro di sé, visto che i palazzi storici hanno valore inestimabile e le scritte non contribuiscono di certo a nobilitarlo. Anzi. Sono fioccati "Acab" e slogan contro il capitalismo. Una sessantina per ora i manifestanti identificati, che verranno denunciati per danneggiamento di edificio storico e patrimonio artistico. Si tratta di un reato perseguibile d'ufficio, dunque senza la denuncia della parte offesa. Naturalmente, poi, scatteranno le denunce anche per manifestazione non autorizzata. Tra gli identificati per ora ce ne sono sei che avevano il foglio di via da Venezia: per loro potrebbero scattare misure ben più pesanti, come la libertà vigilata. Secondo le forze dell'ordine metà dei partecipanti al corteo sarebbero usciti dall'ex ospizio occupato Contarini, edificio su cui la richiesta di sgombero è stata archiviata dalla magistratura ad agosto 2014. 

"Chiedo al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano e al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, di conoscere se e quali iniziative il Governo vuole adottare per rispondere agli atti vandalici che hanno devastato la città di Venezia sabato scorso, 5 dicembre 2015 - dichiara in una interrogazione il deputato del Pd Davide Zoggia - Il capoluogo lagunare è stato assalito da un gruppo di circa 150 anarchici in tenuta da guerriglia che hanno imbrattato in pieno centro storico  con vernici e spray le vetrine dei negozi, i muri dei palazzi e danneggiato sportelli bancomat. Grazie alle forze dell'ordine che li hanno affrontati con tattica di contenimento si é evitata una escalation di violenza fisica nei confronti di turisti e cittadini.Un raid che ha suscitato indignazione a livello mondiale e nonostante il cleaning day  che ha visto volontari ed amanti del decoro pubblico ripulire muri e vetrine imbrattate, in città si respira palpabile la tensione. Non può esserci giustificazione per azioni del genere. La sensazione è che un nuovo assalto alla fragile Venezia possa ripetersi pertanto chiedo se il governo intende predisporre misure in chiave preventiva per la tutela dell’ordine pubblico e rafforzare la sicurezza affinchè non si verifichino più tali inquietanti episodi".

Per quanto riguarda i centri sociali, realtà completamente diversa dagli anarchici, giovedì il Tribunale di Venezia ha assolto tutti gli imputati di resistenza aggravata con lesioni a pubblico ufficiale in relazione agli scontri del 17 settembre 2011 vicino alla stazione di Santa Lucia. Gli incidenti erano avvenuti ai piedi del ponte degli Scalzi nel corso di una manifestazione in contrapposizione ad un'analoga iniziativa della Lega Nord che era in programma il giorno successivo. La sentenza è stata resa nota dall'ex consigliere comunale Beppe Caccia, presente ai fatti, e tra gli oltre 30 imputati. "Avevamo ragione noi - ha detto tra l'altro Caccia -, che eravamo scesi in piazza per affermare pacificamente che Venezia non si Lega, che la città non era disposta ad essere usata come palcoscenico da forze politiche che, oggi ancora più di allora, propagandano intolleranza, discriminazione, odio". Dei no global 24 sono stati però condannati per l'occupazione dei binari della stazione di Santa Lucia, con relativa interruzione di pubblico servizio. La sentenza è stata letta dal presidente del collegio Stefano Manduzio. Agli imputati la Procura - pm Giorgio Gava - contestava lancio di bombe carta, aggressioni fisiche con lesioni a tredici tra agenti e carabinieri. Il magistrato, per i tafferugli, aveva chiesto una condanna collettiva a pene variabili da pochi giorni a un anno e 3 mesi di reclusione.

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