Blitz notturno degli animalisti: rifiuti e uno striscione alla sede del premio Campiello
Gli attivisti se la prendono con Confindustria, "colpevole" di essere proprietaria di Radio 24, in cui lavora come conduttore uno dei loro nemici giurati: Giuseppe Cruciani
Contro Confindustria e ogni sua iniziativa: almeno fino a quando non arriveranno le "scuse ufficiali per i danni agli animali" causati da Giuseppe Cruciani, conduttore di Radio 24. Insomma, per i militanti di Centopercentoanimalisti è guerra aperta, e la dimostrazione è un blitz (non il primo e nemmeno l'ultimo, a quanto pare) andato in scena stanotte all'ingresso della sede del premio Campiello e di Confindustria, in via Torino a Mestre: un'altra "azione di protesta e disturbo", come loro la definiscono, che si è concretizzata in 40 chili di rifiuti scaricati e abbandonati davanti alla porta, con tanto di manifesto di liberazione animale e uno striscione che recita: "Radio 24 per infamare, noi l’azione per replicare! La Fenice blindato, Campiello rovinato".
Scrivono gli animalisti in un comunicato: "Confindustria, proprietaria di Radio 24, deve dare un segnale. Per quel che ci riguarda chi tace acconsente e quindi, nella notte tra il 23 e 24 giugno, militanti di Centopercentoanimalisti hanno scaricato una quarantina di chilogrammi di rifiuti davanti all’ingresso della sede del Campiello e Confindustria". Secondo gli attivisti "il giornalista (Cruciani, ndr) ha trovato un modo originale per promuovere la violenza contro gli animali", ovvero "usa utenti casuali e li mette in diretta radiofonica: ultimo uno che ostentava in passato di aver dato fuoco a conigli e gatti".
"Abbiamo già denunciato in passato la pericolosità di tali messaggi - continuano gli animalisti - Tuttavia, la dirigenza di Confindustria non ha ancora adottato i doverosi provvedimenti nei confronti di questo soggetto, soprattutto, non ha ancora preso ufficialmente posizione. Il nostro messaggio è chiaro: il giorno della premiazione del Campiello noi di Centopercentoanimalisti saremo presenti davanti al teatro “la Fenice” in versione Viet Cong".
