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Cronaca San Donà di Piave

Maltrattamenti in casa di riposo: autopsia su una donna e violenze sessuali

Proseguono le indagini e cominciano gli interrogatori nei confronti degli indagati accusati di maltrattamenti nei confronti degli ospiti di una Rsa a San Donà di Piave

Gli operatori sanitari della casa di riposo di San Donà finita al centro della cronaca, accusati di maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti, si apprestano a sostenere gli interrogatori di garanzia. Le violenze, immortalate da undici microcamere installate dai carabinieri, sono al centro dell'indagine che nei giorni scorsi ha portato a quattro arresti.

Come riportano i quotidiani locali, il pm Andrea Petroni ha disposto l'autopsia sul corpo di una donna in particolare, che è già stato riesumato, precedentemente ricoverata due volte in ospedale con le costole rotte e morta poco dopo il ritorno alla casa di riposo. Lo scopo dell'esame autoptico è chiarire se ci sia un legame tra le violenze presumibilmente subite dalla signora e il successivo decesso. La vittima, sempre secondo quanto riportano i quotidiani, aveva informato i vertici della struttura di essere stata picchiata in testa e sul torace da uno degli operatori, mentre un altro le teneva una mano sulla bocca.

Gli indagati, agli arresti domiciliari, sono accusati a vario titolo di maltrattamenti con diverse aggravanti. Ovvero l'aver agito nei confronti di persone affidate alla cura e disabili e quella che prevede pene fino a 24 anni se dal fatto deriva la morte. Tra gli indagati ci sarebbe un operatore che, secondo l'accusa, avrebbe commesso 13 violenze sessuali nei confronti di sette donne anziane ospiti della casa di riposo. L'uomo, stando a quanto riportano i quotidiani, avrebbe negato i maltrattamenti e avrebbe chiesto di essere sottoposto a una visita psichiatrica, sostenendo di dover «essere curato».

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