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Cronaca Cavarzere / Via Giare Inferiori

"Mi hanno pestato a sangue e hanno puntato la pistola alla tempia della mia anziana madre"

Il racconto della rapina della notte tra martedì e mercoledì a Cavarzere: "Erano già venuti venerdì. Erano in 3 dell'Est. Picchiato col calcio dell'arma e mia madre minacciata di morte"

"E' stata mezz'ora di fuoco. Tenevano la pistola puntata alla tempia di mia madre, che ha 95 anni e ora non dorme più la notte". Ancora si deve riprendere Mario M., 70 anni ad agosto, il cavarzerano che nella notte tra martedì e mercoledì ha subito una violenta rapina nella sua abitazione di Giare Inferiori, a due passi dall'Adige. Un trio di banditi, con ogni probabilità dell'Est Europa, l'ha picchiato a sangue, minacciando di morte con la pistola l'anziana madre, che si trovava a letto. "Erano già venuti venerdì scorso - dichiara la vittima - avevano rotto il vetro di una finestra ma mia madre si era svegliata e aveva iniziato a urlare. Sulla tenda hanno lasciato una macchia di sangue, perché si erano feriti. Dopo la rapina i carabinieri hanno raccolto la traccia". 

"Come un terremoto, pistola alla tempia di mia madre"

Una pista "ematica" che potrebbe rivelarsi importante per le indagini dopo il fattaccio della notte tra martedì e mercoledì: "Era mezzanotte e mezza - racconta la vittima - abbiamo sentito colpi fortissimi alla porta d'ingresso. Come un terremoto. Erano loro che entravano usando un piede di porco. Erano in 3. Uno di loro è entrato nella camera da letto di mia madre e ha iniziato a urlare 'dammi i soldi altrimenti ti ammazziamo', puntandole la pistola alla tempia". L'anziana ha iniziato a urlare, chiedendo aiuto: "Io sono uscito dalla mia stanza e mi sono trovato davanti un altro bandito con passamontagna - continua M.M. - anche lui aveva na pistola. 'Stai fermo, dimmi dove sono i soldi e non ti succederà nulla' mi ha detto, poi ha sparato un colpo". Stava venendo a prendermi.

"Picchiato e imbavagliato con del nastro adesivo"

La pistola era una scacciacani: "C'è stato solo il bagliore, di armi me ne intendo - continua la vittima - ho cercato di scappare verso un'altra porzione dell'abitazione, dove sapevo che c'era un'uscita. Lì ho trovato il terzo di loro, che mi ha affrontato. Ho cercato di impossessarmi della pistola dicendo 'o mi ammazzate voi o vi ammazzo io' e lui mi ha colpito alla testa, perdevo sangue. Una volta a terra i 2 mi hanno coperto la bocca con del nastro adesivo. Il terzo era ancora in camera da letto di mia madre, temevo per lei. Urlava 'non uccidete mio figlio, vi do tutto quello che volete'".

"Mario, noroc!"

Uno dei banditi sussurra al 70enne di stare calmo: "Ma lo sai quanti siamo? - gli dice - siamo in 5. Comportati bene". A quel punto il malcapitato viene trascinato nella sua camera da letto: "Ho cercato di chiudermi dentro per poi scappare dalla finestra - continua - ma uno di loro è riuscito a mettere il piede prima che si chiudesse la porta. Io ero a terra e spingevo con la spalla puntando il piede su una sedia attaccata a un armadio per evitare che entrasse. Mi diceva 'è una calibro 22, ti faccio un buco in testa'. Nel frattempo mia madre ha indicato al complice dove teneva due catenine di importanza affettiva e dove teneva le chiavi per aprire il cassetto, lì c'erano i soldi. Poi prima di andarsene mi hanno detto 'Mario, noroc', che vuol dire 'alla tua salute' in romeno. Ho vissuto 8 anni lì. Conoscevano il mio nome". 

I soccorsi e l'ambulanza

Una volta che i banditi se ne sono andati, il 70enne è uscito dalla finestra della sua camera da letto per evitare di ritrovarseli ancora davanti: "Ho visto rientrare l'auto del vicino, ho superato la recinzione e mi sono anche ferito un dito del piede. Mi hanno detto che ero pieno di sangue e hanno chiamato i carabinieri e l'ambulanza. Spero li prendano - conclude - e che stavolta non escano il giorno dopo, perché quello che hanno fatto è grave. Mia madre non dorme più. Ho visto le luci posteriori di un'auto allontanarsi lungo l'argine in direzione Cavarzere. Quel 'Mario, noroc' mi rimbomba ancora nella testa".

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