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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Dorsoduro / Dorsoduro, 1

Apertura del ponte votivo aspettando il Redentore. Baretta: «La città è stata illusa»

Il candidato sindaco: «A investimenti fatti all’improvviso la doccia fredda: niente fuochi». Per Brugnaro scelta «difficile» fatta dopo l'aumento dell'indice di contagio. «Ecco come regoleremo gli ingressi», dice, quando i grandi numeri a Venezia torneranno

L'apertura del ponte votivo stasera, venerdì 17 luglio, dà il via ai festeggiamenti del Redentore a Venezia, senza fuochi e con le regole anti Covid, nell'anno della pandemia. All'inaugurazione il sindaco Luigi Brugnaro, il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e le autorità cittadine.

Il restauro 

Poco prima la cerimonia di riconsegna alla città del ponte della Zecca restaurato, che collega il molo degli ex giardinetti Reali con quello di San Marco. Con il primo cittadino ci sono gli assessori Michele Zuin, Paola Mar, Francesca Zaccariotto e il consigliere delegato alle Tradizioni Giovanni Giusto. Un'opera da un milione di euro finanziata con i soldi del patto per Venezia dal governo Renzi. «L'idea è riconnettere la città, pezzo per pezzo, senza trionfalismi e promesse, con interventi che toccano la vita dei cittadini», dice Brugnaro. Il restauro del manufatto ha conservato la parte originale in ghisa rispondendo alle norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Il ponte della Zecca, caratterizzato da una struttura metallica della fine del XIX secolo e costituita da travi reticolari e pilastri in ghisa con pavimentazione metallica, versava in uno stato di grave degrado dovuto alla corrosione e ossidazione oltre al dilavamento periodico provocato dall'acqua marina.

Ponte della Zecca-2

La struttura modulare

Struttura provvisoria invece quella del ponte Votivo, aperto sempre venerdì sera alla presenza del patriarca. Il manufatto che collega Zattere e Giudecca è composto di 16 moduli galleggianti in legno e acciaio e consente l’accesso dalle fondamenta con ogni condizione di marea. Un varco largo 10 metri permette il passaggio dei mezzi pubblici e di pronto intervento e la modularità dà il vantaggio della possibilità di utilizzo per varie manifestazioni: la struttura di solito serve a realizzare l’attraversamento del canal Grande durante la festa della Salute a novembre. Si potrà utilizzare da venerdì alle 20.30 fino alla mezzanotte di domenica 19 luglio, per tutta la durata della festa del Redentore.

Critiche al Redentore e replica

Una commemorazione che ha un significato particolare. «La grande pandemia, che ancora ci minaccia, evoca proprio quanto si ricorda in queste giornate. Chissà che i divieti e le restrizioni non ci facciano recuperare il senso più intimo dell’evento - commenta il sottosegretario all'Economia e candidato sindaco Pier Paolo Baretta -. Peccato che una maldestra gestione abbia prima creato l’illusione di una festa in pompa magna che ha messo in moto attese, organizzazione e investimenti e poi, all’improvviso, abbia riservato una doccia fredda (più o meno spontanea): quest’anno niente fuochi e ridimensionamento generale della festa». Decisione inevitabile, per il sindaco Brugnaro, a seguito dell'evoluzione e dell'innalzamento dell'indice di contagio da coronavirus da 0,4 a 1,6 nei giorni immediatamente precedenti l'annuncio della necessaria rinuncia ai fuochi, per motivi di sicurezza. «Che sia davvero un momento da vivere nella nostra intimità e che, per questo, raccolga in sé il significato del periodo storico che stiamo vivendo - ha detto il sindaco Brugnaro -. Che sia un momento di speranza, nella fede di un futuro migliore. Crediamoci insieme». Disdette smentite dal sindaco. «La gente ha riempito la città, italiani, tedeschi, austriaci famiglie e bambini. Venite a Venezia, credetemi c'è spazio - dice Brugnaro - prezzi abbordabili, non succederà più. Chi viene troverà la città pulita, accogliente, sarà una notte di festa, io personalmente cenerò in un ristorante veneziano. A tutti dico divertitevi ma fatelo con rispetto».

Flussi d'ingresso

È giusto che controlliamo i grandi numeri a Venezia, che torneranno, dice il sindaco Brugnaro durante la cerimonia d'apertura del ponte votivo. «A quel punto metteremo i tornelli e chi ha prenotato avrà la card per entrare e uscire. Con la tassa d'ingresso controlleremo chi viene, sia per la sicurezza che per le prenotazioni. Ci si iscrive gratis in un portale e si entra a Venezia, ma oltre a un certo numero non si ha accesso e se si vuole entrare per forza si paga, al massimo 10 euro a testa - dice -. Il tasso di riempimento della città lo calcoleremo in base a delle proporzioni, ad esempio fra il numero degli abitanti e la superficie di calpestio dei masegni, in base a un carico massimo che sarà deciso dai cittadini attraverso l'amministrazione e in Consiglio comunale. Oltre a un certo indice di riempimento chi entra paga una tassa. Quando ho fatto i tornelli - conclude - non avevo ancora la tassa d'ingresso e non potevo fermare la gente. Ora il titolo ce l'ho».

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