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Cronaca Musile di Piave

Confermata in Appello la pena di 20 anni ad Ascione. Triplicati i risarcimenti

L'uomo, nel 2017, uccise la ex Maria Archetta Mennella nella sua casa di Musile. La sorella della vittima: «È una pena troppo bassa»

È confermata la pena a vent'anni di reclusione per Antonio Ascione, accusato dell'omicidio di Maria Archetta Mennella, mentre sono stati triplicati i risarcimenti per i familiari della vittima, tra cui i due figli minori. La sentenza è stata pronunciata oggi, 12 dicembre, dalla prima corte penale della Corte d’Assise d’Appello di Venezia, presieduta dal giudice Antonio Liguori. Ascione, pizzaiolo di Torre del Greco, il 23 luglio 2017 uccise l’ex moglie di 38 anni, anche lei torrese, nella casa di Musile di Piave dove la donna si era trasferita con i figli dopo la separazione dal marito.

La sentenza

I giudici hanno mantenuto interamente l’impianto della sentenza di primo grado, risalente al 4 ottobre 2018, respingendo sia il ricorso dal pm titolare del procedimento (ovvero il riconoscimento dell’aggravante dei futili motivi), sia quello della difesa: sono stati, cioè, confermati gli episodi delle minacce con il coltello pochi giorni prima del delitto e l’aggravante della minorata difesa della vittima, visto che Mariarca è stata accoltellellata mentre si trovava ancora a letto, all'alba. La vicenda processuale dovrebbe concludersi qui: la difesa, a meno di ripensamenti, non farà ricorso in Cassazione. Assunta Mennella, sorella di Mariarca, ha commentato: «Vent’anni sono pochi, per me chi uccide una persona dovrebbe andare in carcere a vita, senza neanche processo. Speravamo nell’ergastolo o in trent’anni, ma purtroppo la legge è questa».

Risarcimenti

Ci sono delle novità, invece, nella responsabilità civile, perché è stato accolto l’appello proposto dalle parti civili rappresentate dall'avvocato Alberto Berardi, con la collaborazione della società Studio3A-Valore: la nuova sentenza ha infatti triplicato le provvisionali immediatamente esecutive stabilite in origine, stabilendo un risarcimento di 150mila euro (contro 50mila) per i due figli della coppia, di centomila euro (contro 30mila) per la mamma di Maria Archetta Mennella e di 60mila euro (contro 20mila) per le sorelle e il fratello. Berardi ha espresso «soddisfazione per l’accoglimento completo dell'appello», ma ha anche evidenziato «l’amarezza dei nostri assistiti per una pena sproporzionata all’entità del crimine»: il rito abbreviato, infatti, ha permesso ad Ascione di beneficiare dello sconto di un terzo della pena.

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