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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Zaia: «La mascherina è fatto di civiltà. Anche quando andiamo a trovare amici e genitori»

Nel corso del punto stampa di oggi il governatore ha annunciato il rinnovo delle ordinanze per l'apertura delle attività commerciali

«La situazione di oggi è sopportabile, quella di domani non lo so. Tutto dipende dall'utilizzo della mascherina. Gli amici non sono esenti dal virus per contratto, ci vuole la massima attenzione. Se andiamo a trovare un genitore che non è nostro convivente, la mascherina è un fatto di civiltà. Non bisogna indignarsi: non essendo conviventi possiamo portare il virus in casa d'altri». Con queste parole il presidente della Regione Luca Zaia si è rivolto al popolo veneto nel corso del punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera.

Le "curve" rispetto all'inizio dell'epidemia sono parzialmente confortanti. Il numero dei positivi è nettamente maggiore rispetto ai dati di marzo, a fronte però di un numero più elevato di tamponi e test rapidi effettuati. Ciò che bisogna poi considerare è la percentuale molto più bassa di ricoveri: «L'elemento di novità - ha ribadito il governatore - sono il 97% di positivi asintomatici. Abbiamo un nuovo stereotipo di covid, che è rappresentato 9,5 volte su 10 da cittadini che si infettano e non hanno sintomi». A questo si aggiunge un abbassamento della degenza media in ospedale (circa 7 giorni), probabilmente dovuta anche a un'età media dei positivi scesa dai 60/65 ai 40/45 anni.

«Non c'è emergenza, ma la pressione negli ospedali è innegabile»

La situazione, ad ogni modo, deve essere guardata con obiettività. Zaia ha sottolineato che ad oggi non c'è alcuna emergenza sanitaria sul fronte ospedaliero, ma allo stesso tempo è innegabile che comincia ad essere evidente la pressione sugli ospedali. «Abbiamo 400 persone ricoverate oggi, - dice Zaia - e la pressione comincia a sentirsi nei reparti di malattie infettive, nelle pneumologie e sub-intensive. Il numero non si può negare». Bisogna essere molto prudenti: «Se oggi cristallizzassimo questa situazione, - ha aggiunto il governatore - curiamo i pazienti, non siamo in emergenza sanitaria ospedaliera, però c'è un soggetto Covid. Il virus si diffonde velocemente, anche il 3% di chi si ammala e finisce in ospedale, parlando in termine di grandi numeri, porta l'ospedale al collasso». Il vero problema di questa infezione è rappresentato dal fatto che la sanità viene messa sotto sopra: se si chiudono gli ospedali per riservarli solo a pazienti Covid, diventerà molto complesso erogare gli altri servizi e cure. «Ho l'obbligo di dire - ha chiosato Zaia - che è fondamentale l'aiuto dei cittadini».

Nuova ordinanza per confermare le linee guida

Nel corso della conferenza Zaia ha annunciato che rinnoverà le vecchie ordinanze, in scadenza nelle prossime ore. «Senza il rinnovo - ha detto il governatore - le norme per la riapertura vengono disapplicate e le attività sarebbero costrette a chiudere serranda». Si tratta, detto semplicisticamente, del rinnovo di tutte quelle norme che hanno permesso la riapertura delle attività commerciali post lockdown e che garantiscono tuttora di condurre una vita sociale pressoché normale. Il presidente della Regione emetterà quindi un'ordinanza di continuità, che confermerà le linee guida attualmente in vigore.

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