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Cronaca

Approdo dei vaporetti in retromarcia: "Revocata l'ordinanza della discordia"

I sindacati dopo la pubblicazione della decisione del Comune erano già sul piede di guerra, minacciando le vie legali. Poi la comunicazione di Actv: "La misura cancellata venerdì"

L’ordinanza che impone ai vaporetti di approdare all'imbarcadero in retromarcia è stata firmata mercoledì scorso, ed è divenuta immediatamente operativa. Tempo 48 ore e però sarebbe stata subito cestinata da Ca' Farsetti, di fronte forse anche alla serie di polemiche che subito si sono levate in laguna. Al punto che alla richiesta di un incontro urgente dei sindacati di settore, la dirigenza Actv ha spiegato che si  stava discutendo del nulla. Poiché l'ordinanza era stata cancellata e dunque non era cambiato nullla rispetto a prima. Per ora non c'è pubblicazione ufficiale della marcia indietro del Comune, ma nei fatti ci sarebbe già stata.

Il provvedimento, firmato dal dirigente Claudio Molin, era esteso a tutti i pontili (e non, come già successo in passato, limitato ad alcuni approdi), e avrebbe apportato dei benefici in termine di riduzione di moto ondoso. Dopo la decisione tecnico-nautica, di fatto imposta ai marinai, il sindacato generale di base si era subito adoperato per richiedere l’annullamento dell’ordinanza.

Il provvedimento veniva tacciato di non essere conforme alla legge, come spiegano da SGB. “Per ragioni di sicurezza, le manovre di accosto sono di esclusiva competenza del comandante”, si legge in nota. Ad imporlo è l’articolo 295 del Codice della navigazione, secondo cui “al comandante spetta, in modo esclusivo, la direzione della manovra e della navigazione […] nei confronti di tutti gli interessati nella nave e nel carico egli esercita i poteri che gli sono attribuiti dalla legge”.

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