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Cronaca Giudecca / Ex Scalera

Area ex Scalera film alla Giudecca, 50 appartamenti da finire e assegnare

L'interrogazione sottoscritta da tutta l'opposizione in Consiglio affinché si porti a termine la convenzione

Nell'area ex Scalera Film alla Giudecca, 50 case aspettano di essere sistemate e affittate. La vicenda è stata riaperta da tutta l'opposizione che ha sottoscritto un'interrogazione del gruppo Verde Progressista in Consiglio comunale, perché si riparli di questi alloggi e per rilanciare l’edilizia pubblica, il diritto alla casa e la rigenerazione urbana.

Il caso dell’area ex Scalera Film alla Giudecca aveva a suo tempo suscitato in città grandi attese quando con delibera del 1997 il Consiglio comunale aveva approvato il Piano particolareggiato riferito all'ambito denominato “Molino Stucky-Scalera-Trevisan”. Quattro diverse convenzioni tra il Comune e la società Molino Stucky srl, proprietaria dell'immobile, disciplinavano l'attuazione del piano e, a seguito di fusioni e conferimenti di rami d'azienda da parte del proprietario, la titolarità è passata in capo alla società Acqua Marcia Immobiliare srl, che nel 2001 si era impegnata a realizzare 50 unità abitative nell'area utilizzata dagli studi cinematografici della Scalera Film dall'inizio degli anni '40 sino all'inizio degli anni '50. 

Metà delle case dovevano essere cedute a prezzo convenzionato, a favore di cittadini privi di altre proprietà a Venezia. Per questo, in adempimento alla pattuizione, la società Acqua Marcia Immobiliare aveva presentato al Comune di Venezia, a titolo di garanzia, cinque polizze fideiussorie. L'intervento sull'area “ex Scalera Film” è stato avviato ma mai completato e nel luglio 2010 fu pubblicato il bando per la vendita a prezzo convenzionato del 50 per cento delle superfici corrispondenti a un totale di 25 alloggi, per una superficie lorda media di 77,67 metri quadri. Alla gara avevano risposto 52 nuclei familiari, versando un anticipo di 10 mila euro. Tre anni dopo però, l'impresa di costruzione, la ditta Tasca, lasciò in sospeso i lavori di costruzione, a causa dell'insolvenza della proprietà, e tutto rimase fermo. La società Acqua Marcia è stata sciolta, il suo compendio immobiliare messo in vendita, mentre gli alloggi, semi costruiti, sono stati abbandonati, e con loro l'area dove doveva sorgere un ampio parco pubblico da consegnare al Comune di Venezia, destinato agli abitanti della Giudecca.

Nel 2016, dopo un infinito contenzioso si giunge a un accordo di conciliazione tra il Comune e la società Acqua Marcia Immobiliare, in liquidazione, nel quale viene confermata l'efficacia del Piano particolareggiato relativo agli immobili delle aree ex Scalera ed ex Trevisan. Mentre si conferma l'attuabilità dello stralcio Trevisan e dello stralcio Scalera e la volontà di cedere 25 alloggi a prezzo convenzionato, le varie aste bandite dal liquidatore giudiziale rimangono deserte e, nonostante l’ultimo prezzo notevolmente ribassato, nessun acquirente si è voluto mettere in gioco assumendo gli obblighi derivanti dalle convenzioni.

I 50 alloggi al grezzo e l'intera area della ex Scalera Film registrano un progressivo deterioramento (e deprezzamento) e oggi, per uscire da questa situazione di stallo, vista anche la parte attiva avuta dall’Amministrazione comunale in questa vicenda per favorire la residenzialità, l'opposizione interroga il sindaco per sapere se il progetto di messa in sicurezza permane, e se intenda valutare la possibile acquisizione, diretta oppure tramite una controllata, dell'intero complesso dell’ ex Scalera, a un prezzo che tenga conto dei valori già convenzionati per il 50% degli alloggi, degli oneri per la bonifica del terreno e per la realizzazione del parco e del recupero e completamento degli edifici, e se intenda emanare un nuovo bando nel quale individuare la parte dei 50 alloggi da rimettere in vendita a un prezzo convenzionato e la quota da assegnare in locazione in regime di social housing.

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