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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ricercata da 12 anni, furti nel Veneziano e Trevigiano. Arrestata in Colombia

La donna trasferita a Milano per scontare 10 anni. Avrebbe approfittato del suo aspetto attraente. I carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia hanno individuato altri 4 autori dei fatti. Agivano nelle banche

A cavallo tra il 2008 ed il 2009 aveva commesso tre furti nelle province di Venezia e Treviso, che avevano fruttato circa 250 mila euro ai danni di altrettanti istituti bancari, mostrando un’abilità non comune. Ricercata da 12 anni, è stata arrestata Tatiana Maria Beltran Prieto, di nazionalità colombiana. I carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia sono riusciti a individuare altri 4 degli autori dei fatti. Le indagini hanno messo in luce che la donna (una specialista del furto con destrezza) aveva commesso numerosi altri reati tra Roma, l’Abruzzo, la Toscana e la Lombardia. 

Con il servizio per la Cooperazione internazionale di polizia di Roma, in contatto con le autorità consolari di vari Stati, i carabinieri di Venezia sono riusciti ad avere un riscontro positivo dalla Colombia. Le autorità di Bogotá, confrontando le impronte digitali in proprio possesso (che in quel Paese, al compimento dei 18 anni, tutti i cittadini forniscono quando richiedono la carta d’identità), con quelle inviate dall’Italia, hanno confermato che la persona ricercata era proprio Tatiana Maria Beltran Prieto. Una volta ottenuto un mandato internazionale di cattura, la donna è stata arrestata e trasferita in Spagna. Da qui, nell’ambito di una maxi operazione internazionale di polizia (uno scambio di 13 detenuti tra l’Italia e il paese iberico), è stata portata, il 27 gennaio scorso, a Milano per scontare una pena di quasi dieci anni. 

Il copione era sempre lo stesso: il giorno della consegna del denaro da parte delle guardie giurate (che erano evidentemente pedinate), la cittadina colombiana e un numero variabile di suoi complici, tutti ben vestiti, si introducevano all’interno della filiale della banca da “colpire”. Approfittando del suo volto innocente e dell'aspetto gradevole, la donna distraeva gli impiegati presenti, permettendo così ai suoi compari di impossessarsi del plico con i contanti appena depositato dai vigilantes. Con questo semplice ma geniale stratagemma i malviventi erano riusciti a sottrarre 99.000 euro a una banca di Mestre, 81.000 ad una di Treviso e 62.500 (oltre a circa 2500 dollari) a una di San Stino di Livenza. 

Tatiana Maria Beltran Prieto (nel frattempo non rintracciabile e i cui ultimi contatti davano tra la Spagna e la Colombia) aveva fornito generalità diverse tutte le volte che era stata fermata, dicendo di essere ora colombiana, ora venezuelana, spagnola o portoricana. Ciò faceva nascere dubbi sulla sua vera identità, fondamentale per arrivare all’esecuzione della condanna, giunta dopo anni e a seguito dell’unificazione di tutti i procedimenti avviati dalle varie procure d’Italia.

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