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Cronaca

Pestaggi per strada e furti: carcere e domiciliari per 7 adolescenti, 4 sono minori

Provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina dalla squadra mobile. Arrestati i componenti di tre bande differenti, protagonisti di una serie di violenze tra Venezia e terraferma

Non uno, ma tre gruppi distinti di giovani delinquenti, gravitanti tra il centro storico lagunare e Mestre. Questa mattina la squadra mobile della polizia ha eseguito 7 provvedimenti cautelari (carcere, domiciliari e comunità minorile) nei confronti di altrettanti ragazzi, tutti maschi, che negli ultimi mesi hanno seminato il panico in città. Tre sono maggiorenni, 4 i minori. Alcuni di loro erano già stati raggiunti precedentemente da altri provvedimenti del questore. Gli equipaggi della questura hanno anche effettuato 12 perquisizioni domiciliari a carico di ragazzi tra i 14 e i 19 anni: in casa di uno di questi (minore, di Treviso) sono stati trovati un paio di etti marijuana, oltre a materiale per il confezionamento, un coltello e un passamontagna. Il trevigiano è stato ristretto ai domiciliari.

Rapine per strada a Venezia

Primo gruppo: un 19enne e un 16enne, rispettivamente di Mogliano Veneto e della terraferma veneziana, sono stati portati in carcere perché ritenuti responsabili di almeno due rapine commesse per strada nel centro storico di Venezia, rispettivamente il 13 e il 19 gennaio a Sant'Aponal e San Basilio. In entrambe le circostanze gli adolescenti, assieme ad altri complici, avevano aggredito dei gruppetti di ragazzi, utilizzando anche un tirapugni: nel secondo caso, in particolare, uno dei giovani aggrediti era caduto e poi era stato picchiato a terra. Per lui una pesante prognosi di 30 giorni. Al 19enne è contestata anche una terza rapina messa a segno al Lido: assieme ad altri complici avrebbe minacciato un ragazzino sottraendogli 20 euro.

Scorribande a Mestre nell'estate 2018

Un altro gruppo si è reso responsabile tra giugno e agosto 2018 di numerosi reati a Mestre, tra piazzale Cialdini, Madonna Pellegrina e piazza Barche. Della banda di giovani delinquenti è stato arrestato e portato in carcere il "capo carismatico", un diciottenne mestrino che poche settimane fa era già stato raggiunto da provvedimento di sorveglianza speciale. Secondo gli inquirenti il gruppo entrava in azione quasi ogni sera e ha messo a segno furti e danneggiamenti: molti nei garage di abitazioni private, uno al liceo artistico Guggenheim (con pc e proiettori rubati e aule devastate), altri negli uffici della Veritas e nella sede dell'Anas, dove rubarono tre veicoli. Sono una quindicina gli episodi ricostruiti. Il diciottenne è accusato di furto, danneggiamento e tentata estorsione.

Bengalese pestato con un ombrello

Fanno parte del terzo gruppo un diciottenne (veneziano del centro storico, ristretto ai domiciliari) e tre minori condotti in comunità. Si tratta di quattro componenti di una banda responsabile di una tentata rapina avvenuta a Mestre nella notte tra l'1 e il 2 febbraio ai danni di un trentenne bengalese: il gruppo aveva aggredito l'uomo in via Podgora pestandolo con violenza, anche con un ombrello, cercando (senza riuscirci) di rubargli il portafoglio. Soccorso dal 118, il bengalese aveva riportato un taglio alla testa e la disossazione della mandibola, per 15 giorni di prognosi.

L'operazione è stata commmentata dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «Non possiamo permettere che questi ragazzi facciano proselitismo. Dobbiamo dimostrare ai loro coetanei che quella è la strada sbagliata da seguire. Non puoi picchiare la gente per strada, non puoi derubarla. Da oggi questa banda dovrà stare molto più attenta, sappiamo chi sono e abbiamo agito. Ai giovani insegniamo la cultura del rispetto e della legalità».

Sequestri Baby Gang-2

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