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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'inchiesta / Santa Maria di Sala

Mazzette per la costruzione di una Rsa: sei arresti, due ex sindaci ai domiciliari

L'indagine, effettuata dai carabinieri, riguarda funzionari pubblici e imprenditori con presunti interessi nel territorio di Santa Maria di Sala

Sei persone sono finite agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine dei carabinieri relativa ad un presunto scambio di mazzette. La vicenda ruota attorno alla costruzione di una casa di riposo a Santa Maria di Sala e coinvolge personalità di spicco della politica locale: tra gli arrestati ci sono i due ex sindaci Nicola Fragomeni (primo cittadino dal 2012 al 2022) e Ugo Zamengo (dal 2002 al 2007), entrambi attualmente consiglieri comunali di maggioranza. Fragomeni è anche coordinatore provincale del partito Coraggio Italia, che lo ha subito sospeso. Gli altri arrestati sono un dirigente comunale, il titolare di uno studio di architettura (entrambi di Santa Maria di Sala) e due imprenditori padovani.

L'indagine - svolta tra il 2019 e il 2022 dai carabinieri del Nucleo investigativo, diretti dal comandante Emanuele Spiller - riguarda presunte richieste di mazzette per la concessione del cambio di destinazione d'uso su terreni privati. Tutto è partito dalla segnalazione di un imprenditore che si è presentato in caserma, denunciando il suo caso: ha spiegato che i funzionari pubblici gli avrebbero chiesto una "extra busta" per la trasformazione del terreno da "agricolo" a "edificabile".

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Gli investigatori hanno poi avviato le indagini e scoperto i presunti rapporti tra l'amministrazione comunale ed imprenditori e proprietari di terreni. L'intenzione, stando agli accertamenti, era individuare un terreno sul quale, poi, sarebbe stata realizzata una Rsa (residenza sanitaria assistenziale): gli amministratori pubblici, cioè, cercavano di mettere in contatto i potenziali costruttori con un cittadino privato, assicurando l'approvazione della delibera comunale in cambio di soldi. Ai funzionari pubblici sarebbe andato il 10-15% del valore dell'operazione, circa 100mila euro. La costruzione della casa di riposo non è comunque iniziata perché, per motivi diversi, la sua realizzazione non è mai stata deliberata dalla Regione Veneto (risultata estranea ai fatti). In ogni caso la vicenda della Rsa potrebbe non essere l'unica: il procuratore Bruno Cherchi parla di «elementi in relazione a più fatti di induzione indebita e richieste di denaro per attività pubbliche da parte di pubblici ufficiali».

Un secondo filone di indagine riguarda un'operazione di compravendita di mascherine e altri presidi sanitari: l'ex sindaco Fragomeni, stando agli elementi raccolti dagli investigatori, avrebbe affidato il contratto diretto di fornitura ad un familiare, con un guadagno illecito stimato in circa 60mila euro che i due si sarebbero divisi.

«Siamo in una fase di indagini preliminari. - è il primo commento del procuratore Cherchi - Non si può parlare di responsabilità, ma di elementi di responsabilità. La procura, nella sua richiesta al gip, ha evidenziato una serie di elementi che abbiamo ritenuto significativi e gravi in relazione ai reati contestati». Dunque «non vi è alcuna valutazione di responsabilità, ma solo indiziaria, che sarà successivamente approfondita».

Cherchi e Spiller-2

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