Maniero, Di Cicco ha già parlato con gli inquirenti: "E' pronto a chiarire tutto"
Le indagini dopo il maxi sequestro proseguono. L'ex cognato di Felicetto, arrestato martedì, ha già reso dichiarazioni spontanee in carcere. In manette anche il broker Michele Brotini
Non ci saranno solo le parole di Felice Maniero ad arricchire le indagini che hanno portato al sequestro del "tesoro" da 17 milioni di euro derivante dalle sue attività criminali a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. Altre persone sono pronte a fornire la propria versione dei fatti, scoperchiando ulteriormente un calderone su cui è aleggiato il mistero per oltre due decenni: Riccardo Di Cicco, l'ex cognato di Felicetto, una volta che ha scoperto che i militari della guardia di finanza erano lì per arrestarlo ha esclamato: "E' tutta colpa di Maniero", palesando l'intenzione di non difendere più l'ex boss della Mala del Brenta. Anzi, di rilanciare.
Una volta giunto nel carcere di Belluno ha chiesto di fornire spontanee dichiarazioni. "E' dispiaciuto per i suoi famigliari - dichiara il suo avvocato difensore, Jacopo Folco Peruzzi - ma è anche convinto di poter chiarire tutto". Già a partire dall'interrogatorio previsto giovedì mattina nel penitenziario. Non dovrebbe essere un colloquio "lampo" con il giudice. Anzi. "E' un uomo sereno - conclude il legale - desideroso di far capire come stanno le cose". Secondo Felice Maniero è l'ex marito della sorella Noretta ad aver tenuto i cordoni della borsa in questi anni, amministrando quei soldi fatti rientrare "a mano" dalla Svizzera e poi custoditi in 2 o 3 nascondigli. Con ogni probabilità sepolti in luoghi che Maniero e pochi altri conoscevano. I soldi si sono poi tramutati in immobili, auto di lusso, orologi, polizze assicurative, conti correnti. E' stato tutto posto sotto sequestro dalle fiamme gialle, su disposizione del gip. L'attività di riciclaggio, secondo l'accusa, è continuata negli anni con l'aiuto di un broker finanziario di Fucecchio. All'inizio è un cliente dello studio dentistico di Di Cicco. Poi Michele Brotini si mette in affari con lui. Pensa in origine di gestire i soldi di Di Cicco, dopodiché a un certo punto scopre che dietro c'è Felice Maniero. Anche per il 48enne, difeso dall'avvocato Alfredo Auciello, giovedì è previsto l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Treviso, dove è detenuto.
Le indagini continuano anche dal punto di vista documentale: sono state sequestrate le documentazioni fiscali dello studio dentistico di Di Cicco. In più Felice Maniero, nel corso di uno dei 4 interrogatori resi in procura a Venezia, ha dichiarato che "Brotini ha sicuramente il report degli investimenti fatti, però sempre a nome di Di Cicco". La sensazione è che gli arresti e sequestri di queste ore siano solo l'inizio: "Questa ordinanza è un punto di partenza, non di arrivo", ha dichiarato il colonnello Roberto Ribaudo, comandante del nucleo speciale di polizia valutaria di Roma. Con ogni probabilità Di Cicco, che aveva rotto i rapporti negli ultimi tempi con Maniero e lamentava problemi di soldi complice anche il calo di affari con il suo studio, non si avvarrà della facoltà di non rispondere. Anzi. Darà battaglia. "L'unico che mettono dentro è lui... è lui... che non fa altro che rompere i coglioni... Capito?, scriveva via sms all'ex moglie su Faccia d'angelo, e ancora: "La vogliamo incastrare questa persona che è un ignorante oppure no?", oppure "Quando la casa è venduta i soldi ce li mettiamo in tasca!". Negli anni scorsi una frase di Confucio ha campeggiato sulla sua bacheca Facebook: "La nostra felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta".