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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Jesolo / Piazza Brescia

Ricattato per mesi per un droga party, estorsore arrestato a Jesolo

Un giovane poco più che ventenne era finito nel mirino di un 28enne milanese che era riuscito a spillargli 3mila 500 euro. Poi la vittima si è rivolta alla polizia

Un bravo ragazzo finito suo malgrado nel vortice di una estorsione condita da droga e minacce. Un incubo durato diversi mesi per un giovane poco più che ventenne residente vicino a Jesolo. Figlio dei proprietari di un albergo nella località balneare. A dicembre conosce il suo ricattatore in una palestra. Due chiacchiere che poi si trasformano in una pizza. Dalla pizza si passa all'offerta del malintenzionato di raggiungerlo a casa sua, a San Donà, per una festa. Niente di strano, la vittima accetta.

Assieme all'estorsore, 28enne milanese di fatto senza fissa dimora e con una lunga fedina penale con arresti anche per rapina, anche cocaina e gente che si diverte sniffando. La fidanzata del 28enne scatta alcune foto compromettenti, che collocavano il giovane, che comunque non assunse alcuno stupefacente, al festino. Se quelle immagini fossero arrivate ai familiari sarebbe stato un disastro. La trappola scatta due giorni più tardi, quando il 28enne contatta il malcapitato finito nel mirino e gli chiede un colloquio a tu per tu. "Vorrei vendere della droga, hai qualche suggerimento?", chiede l'estorsore. L'altro afferma di no. Non vuole entrare in quei giri. E qui scatta la minaccia. "Abbiamo delle foto, potrebbero arrivare ai tuoi familiari. Meglio che collabori".

Il giovane ci casca. La prospettiva che genitori e nonna potessero considerarlo un tossicodipendente lo induce a consegnare i soldi. Tanti. Ogni settimana cinquecento euro, prosciugando il proprio conto in banca. Oltre al sussidio di disoccupazione. Fino ad arrivare a 3mila 500 euro. La somma richiesta all'inizio. Al che le richieste però aumentano. "Mi devi altri cinquemila euro", intima l'estorsore alla vittima. Ma i soldi sono finiti. Il ventenne porta fino a San Donà uno scatolone con le sue "cose". "E' tutto quello che ho, tieni. Ma ora lasciam stare. Butto via la scheda del cellulare, non contattarmi più". All'interno play station e altri oggetti eletronici. Ma non basta. Il 28enne coglie la palla al balzo e chiede l'auto della vittima o al massimo che quest'ultima accendesse un finanziamento per l'acquisto di una Mercedes classe A. "So dove abita tua nonna, potrebbe accaderle qualcosa di brutto". Sms e telefonate minatorie terminano.

Ma l'incubo riparte il 22 luglio scorso, quando il giovane si reca in Apt. Lì trova l'estorsore. che lo schiaffeggia e gli fa una scenata: "Devi saldare il conto". Alla fine il ventenne decide di rivolgersi al commissariato di Jesolo, i cui agenti, assieme al reparto anticrimine, architettano una trappola. Il giorno seguente la fidanzata del 28enne passa davanti all'albergo di proprietà dei genitori della vittima e gli urla di pagare il dovuto, consegnandogli un foglio con dei numeri di telefono. Seguono contatti, stavolta monitorati dalla polizia, fino allo scambio di denaro (un primo tentativo non era andato a buon fine giovedì) avvenuto davanti alle Poste di piazza Brescia venerdì verso l'una e mezza. Le banconote sono state tutte fotocopiate in precedenza, cosicchè è stato semplice bloccare il 28enne milanese con la "pistola fumante". Per cercare di divincolarsi dagli agenti l'uomo è pure caduto a terra sbattendo la testa. Per questo poi è stato portato al pronto soccorso di Jesolo da dove è stato dimesso con una prognosi di otto giorni. Inevitabili per lui le manette per estorsione aggravata. La fidanzata, invece, è stata individuata in un secondo momento ed è stata denunciata a piede libero.

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