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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mestre Centro / Via Piave, 168

"Luca" incastrato anche dalla moglie: "Con i clandestini soldi a palate"

La consorte italiana di P.K., il 36enne di nazionalità cinese arrestato giovedì scorso, aveva parlato con gli inquirenti spiegando quanto esteso fosse il sistema del "re di via Piave"

"Luca" verrà sentito lunedì prossimo dagli inquirenti. Il "re di via Piave", P.K., 36enne di nazionalità cinese, è stato arrestato giovedì mattina nella sua "base", il condominio al civico 168 in zona stazione, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione, assieme ad altri dieci complici. Dalle carte dell'inchiesta, come riporta il Corriere del Veneto, si scopre che il business che ha coinvolto negli anni migliaia di cinesi irregolari che pagando migliaia di euro hanno ottenuto documenti e assunzioni fittizie.

La moglie di P.K., italiana e finita agli arresti domiciliari, era arrivata al punto di strappare il passaporto del marito per evitare che scappasse con i figli all'estero, e aveva sparso la voce che stava cercando un killer per farlo fuori. Questo si leggerebbe nelle carte dell'operazione condotta per circa un anno da "Undercover", il finanziere in incognito è riuscito a guadagnarsi la fiducia di P.K. fino a diventare il suo braccio destro e a incastrare l'intera organizzazione.

La moglie di "Luca", il quale possedeva una ventina di esercizi commerciali e altri immobili specie in via Piave, tutti posti sotto sequestro, era stata ascoltata dagli investigatori a settembre scorso e aveva spiegato come funzionava il sistema. I cinesi (ma il business si stava allargando anche ai cittadini di nazionalità bengalese)  pagamento ottenevano documenti e lavoro fittizio. La residenza veniva assegnata in alcuni immobili di proprietà di L.K.

E' lei a raccontarlo. Tanto che in un colloquio confidenziale con l'agente infiltrato raccontò che negli anni passati aveva un budget mensile superiore ai 15mila euro, ora ridotto a 4 o 5mila. Tanti soldi in ogni caso. Ma non era tutto rose e fiori. P.K., stando a una denuncia di maltrattamenti in famiglia depositata qualche settimana fa, la picchiava. Un giorno sarebbe entrato nella sala giochi 168, formalmente intestata a lei, spaccando tutto. Rapporti tesissimi, che avevano indotto la donna ad avviare le pratiche di separazione.

L'ARRESTO DEL "RE DI VIA PIAVE"

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