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Cronaca Cavarzere

Accoltella la moglie a Cavarzere, arrestato per tentato omicidio

L'aggressione giovedì. I carabinieri hanno stretto le manette ai polsi dell'uomo. E' l'ennesimo caso del genere di recente nel Veneziano

Ancora mariti che aggrediscono le proprie mogli. Dopo il tentato omicidio di sabato scorso a Marcon, un altro uomo è finito in manette per aver accoltellato la consorte giovedì sera. Il capo d'imputazione è sempre lo stesso, visto che il marito è entrato in azione procurando gravi ferite alla donna. Sul posto, a Cavarzere, in via Pescheria, sono intervenuti i carabinieri della stazione locale, che sono riusciti a bloccare il malintenzionato dopo un tentativo di fuga, facendo scattare le manette. L'arrestato, operaio 50enne di nazionalità albanese, prima d'ora incensurato e che non aveva mai dato problemi di sorta, è stato accompagnato al carcere di Santa Maria Maggiore.

Tutto inizia, come spesso accade, per una lite scoppiata per futili motivi nell'appartamento della coppia, al primo piano di una palazzina in pieno centro al paese. E' possibile che si sia trattato di uno scatto di gelosia. Dapprima sono urla e insulti, dopodiché l'uomo prende un grosso coltello da cucina e inizia a minacciare la coniuge, difesa dal figlio poco più che maggiorenne, ora affidato a dei parenti assieme al fratello minorenne. A quel punto la sventurata è riuscita a scappare in strada, capendo che la situazione era moto preoccupante. Ma l'inseguitore la raggiunge e la colpisce con sei o sette fendenti. Diverse le ferite al volto e al tronco, tanto che poi la donna è stata sottoposta a intervento chirurgico. Intanto la scena attira l'attenzione di diversi residenti, che lanciano l'allarme. Qualcuno urla: "Lasciala stare, lasciala stare". L'accoltellatore dunque getta a terra l'arma da taglio e cerca di scappare, per evitare l'arresto. Ma ormai è braccato, grazie anche alle testimonianze rese dai vicini di casa della coppia, che mai aveva dato problemi: "Erano molto riservati - dichiara un'esercente che lavora proprio sotto l'abitazione in cui è scoppiato il diverbio - salutavano poche volte. Ma non avevamo mai sentito urla o litigi violenti".

I carabinieri riescono quindi in poco tempo a individuare il fuggitivo e ammanettarlo, sequestrando anche il grosso coltello da cucina che ha causato pesanti ferite alla donna, sempre rimasta cosciente. Sul posto anche un'ambulanza del 118, che ha trasportato la ferita all'ospedale di Adria, nel Rodigino. Dopodiché, visto l'evolversi in peggio del quadro clinico, la donna è stata trasferita al nosocomio di Padova, dove è finita sotto i ferri per lenire le conseguenze della perforazione di un polmone. Le sono state suturate diverse ferite al volto e al tronco. I medici per ora si riservano la prognosi, le sue condizioni sarebbero gravi ma comunque stabili. Il figlio invece ha riportato una ferita alla mano nel disperato tentativo di disarmare il padre, purtroppo senza successo. "C'è stato un grande trambusto giovedì sera - dichiara una barista - io per paura, capito ciò che stava accadendo sono rimasta dentro al locale. Ma alcuni passanti l'hanno indotto a fuggire".

L'episodio appare molto simile a tanti altri che negli ultimi tempi si sono susseguiti nel Veneziano: come detto, sabato scorso un ex finanziere di 45 anni ha aggredito a roncolate la moglie in via Monte Cervino a Marcon, non appena la donna è uscita di casa per portare a scuola le due figlie minorenni. Fortunatamente è intervenuto un vicino di casa, che è riuscito a "placcare" la furia dell'aggressore. Pochi mesi prima, invece, un altro marito furioso per il rapporto di coppia andato inesorabilmente in crisi con la compagna accoltellò a un fianco la donna aspettando il suo ritorno sul retro della sua abitazione di Campagna Lupia, all'altezza dei garage. Anche in quel caso fortunatamente scattarono le manette. Identico finale pure a Cinto Caomaggiore, dove un anziano prese il fucile e sparò contro la moglie procurandole ferite al basso ventre.

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