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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Dolo

Al culmine della lite lo colpisce con una forbice alla gola giù dal bus, arrestato

Un cittadino marocchino è finito in manette a Dolo dopo aver ferito gravemente un giovane nigeriano, poi portato in ospedale. L'aggressore deve rispondere di tentato omicidio

Un 25enne nigeriano è rimasto gravemente ferito nel corso di una lite a Dolo e l'aggressore, un cuoco marocchino di 37 anni, è stato arrestato per tentato omicidio dai carabinieri della stazione locale. I militari dell'Arma sono intervenuti dopo una serie di segnalazioni e quando sono giunti sul posto hanno trovato a terra il nigeriano con una ferita da taglio alla gola. Il presunto colpevole è stato individuato circa un'ora più tardi: sequestrata anche la forbice insanguinata.

Tutto inizia a Venezia poco dopo la mezzanotte. Siamo a piazzale Roma e, tra le altre, tre persone salgono sul bus che porta in Riviera del Brenta. Sono due cittadini marocchini, che erano andati a farsi un giro in  laguna, e il  nigeriano: fin dalla laguna gli animi si accendono. La "colpa" dell'aggredito sarebbe stata solo quella di aver rimproverato la coppia per essersi accesi delle sigarette a bordo. Da lì sono partite le parole grosse e gli insulti, fino ad arrivare in centro a Dolo. Lì il giovane, vista la malparata, scende dal pullman in pieno centro. Seguito a ruota dai due marocchini, ubriachi. Il ragazzo tenta di allontanarsi, ma per tutta risposta, quando si volta per capire se è seguito o meno, riceve un colpo alla gola con una forbice appuntita da parte del 37enne marocchino. Siamo all'incrocio tra via Mazzini e via Cairoli, in pieno centro.

Il ferito, barcollante, in pieno panico, cerca di scappare. Le forze, però, vengono meno. Sviene proprio nel mezzo del crocevia, mentre alcuni automobilisti lanciano l'allarme ai carabinieri. Una pattuglia dei militari della tenenza locale interviene in pochi minuti e presta i primi soccorsi al giovane, fino all'arrivo dell'ambulanza. Riporta un taglio profondo circa 8 centimetri. La carotide è stata sfiorata di pochi millimetri. I carabinieri nel frattempo si mettono sulle tracce dei due aggressori: li scovano un'ora più tardi nelle vicinanze. Evidentemente non avevano deciso di allontanarsi troppo e sono ancora per strada. Tentano di scappare ma è tutto vano.

Entrambi vengono portati in caserma e sottoposti a perquisizione: nella tasca di uno dei due viene trovata proprio la forbice insanguinata utilizzata poco prima per colpire il rivale. Intanto il ferito viene sottoposto a intervento chirurgico per lenire le conseguenze del fendente (aveva perso molto sangue): alle prime ore dell'alba, con estrema fatica, è lui a dare un apporto decisivo alle indagini. Indica senza ombra di dubbio chi dei due l'ha colpito: si tratta del 37enne marocchino, gravitante in Riviera del Brenta da un paio di mesi. A inchiodarlo ci sono anche le testimonianze coincidenti delle persone che si trovavano sull'autobus: per tre volte il giovane avrebbe tentato la fuga, poi il fendente. A pochi metri da dove poi il 25enne è svenuto. Il cuoco deve rispondere di tentato omicidio, l'amico invece è stato lasciato andare.

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