Zaia annuncia 14mila dosi di vaccino Janssen. Ulss 3 riferimento per lo stoccaggio regionale
L'annuncio in conferenza stampa. Il dg dell'azienda Serenissima ha spiegato che la prima fornitura irrisoria potrebbe essere frazionata o assegnata anche ad una sola azienda sanitaria
Tredicimila vaccini AstraZeneca, 126mila Pfizer e le prime 14mila dosi di Janssen (controllata di Johnson&Johnson) per la prossima settimana. Non sono previsti, invece, carichi di Moderna fino alla fine del mese. Per una Regione che per stessa ammissione del suo presidente Luca Zaia potrebbe assestarsi ben sopra le 50mila inoculazioni giornaliere (o addirittura 80/100mila, come annunciato ieri sera in diretta televisiva a Piazza Pulita su La7), si tratta di forniture che, messe da parte le fiale per i richiami, potrebbero terminare verosilmente nel giro di 48 ore. «Di vaccini ne abbiamo bisogno come il pane - ha spiegato oggi nel corso del punto stampa dalla protezione civile di Marghera - Se qualcuno non vuole AstraZeneca, lo prendiamo noi; è un vaccino che dà copertura molto elevata rispetto al virus».
All'Angelo le prime (limitate) dosi del siero Janssen
La vera notizia è che dopo attese e mezzi annunci nel corso delle passate settimane, si aggiunge un quarto vaccino per l'immunizzazione della popolazione, quello prodotto da Johnson&Johnson. Se l'annuncio non può che essere accolto positivamente e con ottimismo, bisogna fare i conti con forniture particolarmente striminzite. Quattordicimila dosi per un'intera Regione sono irrisorie, e come spiegato oggi dal direttore generale dell'Ulss 3 Edgardo Contato, «non è detto che saranno frazionate»; tradotto: è possibile che si decida di destinarle tutte a una o più aziende sanitarie, sulla base di parametri che ancora non si conoscono. Sembra quasi certo che anche per il siero Janssen l'ospedale dell'Angelo sarà centro di riferimento per tutta la Regione.
C'è anche un altro aspetto da considerare sul nuovo vaccino, e sono le dichiarazioni di qualche giorno fa del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza covid. Semplificando, per le prime settimane sono previste delle forniture molto contenute e solo alla volta di maggio inoltrato si potrebbe gestire una quantità di dosi importante: a quel punto ci sarebbe il vero punto di svolta di una campagna vaccinale accidentata sin dall'inizio, dal momento che il siero Janssen prevede la somministrazione di una sola dose per l'immunizzazione. È verosimile che per altre 3 o 4 settimane si dovrà procedere a singhiozzo, prima di sfruttare quella che si prefigura come la "potenza di fuoco" che la Sanità regionale sarebbe in grado di mettere sul piatto.