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Cronaca Santa Croce

Sempre meno spazio per le tradizioni veneziane: Piero, fabbro da 45 anni, trasloca

Artigiano da una vita, ha preso in gestione la storica attività del padre a piazzale Roma. Ora è costretto a lasciare e trasferirsi alla Giudecca, ma dovrà ridimensionare il suo lavoro

Piero Psalidi ha energia da vendere: ha 56 anni, è da 45 anni che fa questo mestiere e non ha alcuna intenzione di smettere. La sua è un'attività che a tutti gli effetti fa la Storia di Venezia, una piccola impresa artigiana fondata dal padre Dario e portata avanti con passione e dedizione dal figlio, che è fabbro, falegname, arredatore. Dagli anni Sessanta la sede della Artmetal è in zona Rio Terà dei Pensieri, a pochi passi da piazzale Roma e dal carcere veneziano. Qui sono stati realizzati cancelli, porte, lampadari, lavori anche per aziende importanti come Alilaguna e Sanitrans, per studi di architettura. Ma adesso, dopo decenni di onorata attività, le cose stanno per cambiare.

La ditta deve spostarsi entro luglio per lo sfratto decretato dai nuovi "padroni di casa". È una grossa struttura, da lì se ne sono già andati un falegname e un'officina meccanica. Pare che ad acquistare sia stata una società che possiede diversi alberghi. Il fatto è che continuare l'attività era pressoché impossibile: l'affitto sarebbe aumentato, ma soprattutto c'erano dei grossi lavori da eseguire che i vecchi proprietari non avevano intenzione di accollarsi. Così in pratica non c'è stata scelta e Piero, che negli ultimi tempi aveva già dovuto rinunciare a dei "pezzi" della struttura demoliti perché mai regolarizzati, ha deciso di spostarsi altrove. Se ne andrà alla Giudecca, ma in un laboratorio molto più piccolo e dove potrà eseguire solo una parte dei lavori che è abituato a fare: è l'unico posto che è riuscito a trovare in centro storico ad un canone d'affitto accettabile.

Di andare via da Venezia non ci pensa neanche: "La mia clientela è qui - spiega - Anche se sarò costretto a ridimensionare la mia attività. Finora ho avuto lo spazio per le macchine, ora non più. Potrò dedicarmi alla realizzazione di serrature o portoncini. Una volta di lavoro ce n'era tanto, ma Venezia sta cambiando. C'erano tanti artigiani, c'erano tre falegnami vicino al mio laboratorio. Sono tutti spariti". Piero comunque non si perde d'animo: "Continuerò a lavorare, ce la metterò tutta. Se non ce la farò metterò la mia esperienza a disposizione di qualcun altro".

Fatto sta che lo spazio per le imprese della tradizione veneziana si sta, letteralmente, riducendo. Senza contare le difficoltà economiche dettate dagli alti costi di Venezia. Piero ha provato a chiedere aiuto al Comune: "Ci sono tanti capannoni in disuso, ho chiesto di avere uno spazio a disposizione, magari da dividere con altri artigiani. Ma niente. Dopo tanti anni di attività speravo di ottenere qualcosa, di avere un’opportunità in più. Mi sono rivolto all'assessore al Commercio, poi al Patrimonio. Ma non ho agganci". Gli restano l'abilità nel mestiere e la forza di volontà. Ma soprattutto la passione, quella che anima ancora tanti veneziani.

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