Hanno tantato di far saltare il bancomat, ma il colpo non è andato come avevano previsto.  Anzi, non sono nemmeno riusciti ad arrivare alla deflagrazione, dovendo fuggire a mani vuote in entrambi i casi. Una batteria di almeno tre persone (immortalate in azione mentre agivano travisate con cacciavite e arnesi da scasso) si è messa all'opera nella notte tra mercoledì e giovedì prima alla filiale Friuladria di piazza Vittorio Emanuele a Noventa di Piave, poi, dopo la fuga senza ottenere risultati, a un'altra filiale Friuladria, stavolta in località Zelarino sulla Castellana, all'altezza di via Crivelli. Pure in questo caso i malintenzionati hanno utilizzato cacciavite e arnesi da scasso per forzare il bocchettone di erogazione delle banconote, ma invano. E' scattato l'allarme e per i delinquenti non è rimasto altro che scappare a mani vuote, prima dell'intervento delle pattuglie di vigilanza Axitea e dei carabinieri.

I delinquenti sono stati doppiamente beffati: da una parte l'allarme installato all'interno del dispositivo, dall'altra una nuova configurazione dello sportello automatico: una sorta di griglia interna, che impedisce di inserire le "piattine" di esplosivo all'interno delle fessure per l'erogazione nel momento in cui si tenta di forzare il terminale. E' anche possibile che i malintenzionati avessero intenzione non di causare una deflagrazione, ma magari di ancorare il bancomat a una fune e strapparlo letteralmente dal muro. Si tratta di un'ipotesi che, almeno nel caso di Zelarino, allo stato non può essere esclusa. Al vaglio anche in questo caso le telecamere di sorveglianza, per stabilire se effettivamente si tratti dei tre banditi travisati immortalati durante l'assalto precedente a Noventa di Piave.

In mattinata i carabinieri del nucleo investigativo di Mestre hanno effettuato un ennesimo sopralluogo in cerca di elementi in grado di dare un volto e un nome ai delinquenti, che hanno "lavorato" tutta la notte senza ottenere alcunché.