Nel giorno dell'assemblea, il corteo dei comunali blocca anche la corsa del tram

Un corteo di protesta che è partito dalla Sala San Leonardo e ha raggiunto il Tronchetto, passando per piazzale Roma per poi concludersi proprio nel terminal automobilistico. Questa la risposta dei dipendenti comunali alla dirigenza di Ca' Farsetti, dopo che nei giorni scorsi sono state rotte le trattative sul fondo per il pagamento delle indennità. Lunedì il corteo è scattato dopo un quarto d'ora di assemblea pubblica in Sala San Leonardo, con invitati i parlamentari veneziani e il sottosegretario Pier Paolo Baretta e il viceministro Enrico Zanetti. Hanno risposto "presente" i deputati del Pd Michele Mognato e Delia Murer, oltre che il pentastellato Marco Da Villa. Sono stati chiesti loro lumi sul "salva Venezia", che non sarebbe presente nel decreto del governo sugli enti territoriali. Insomma, le sanzioni da 18 milioni di euro nei confronti di Ca' Farsetti allo stato rimangono, con conseguente blocco di assunzioni e investimenti.

Una pessima notizia per i dipendenti comunali, che lamentano le poche risorse sul piatto nel fondo per le loro indennità. Verrà presentato un emendamento nei prossimi giorni, ma per renderlo effettivo servirà che il governo lo faccia proprio e lo inserisca nel decreto. Altrimenti è aria fritta. I dipendenti comunali sono sul piede di guerra: hanno voluto far sentire la propria voce con maggior vigore, sfilando per le calli con bandiere e striscioni. "Sindaco trasparente? - recita uno di questi - Dei tuoi interessi fai finta di niente". Non si sono fermati davanti a nulla i dipendenti comunali, neppure di fronte alla corsa del tram, invadendo l'intera sede stradale e bloccandone la corsa a intermittenza. Secondo Actv le corse di autobus e "siluro" hanno subito alcuni lievi ritardi per la presenza dei manifestanti sulla sede stradale. Martedì ci sarà il tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione in prefettura, ma tutto lascia presupporre che le parti rimarranno in disaccordo. Solo allora si discuterà di quali altre forme di protesta intraprendere, con il Redentore che si avvicina inesorabilmente.

"Straordinaria", secondo i sindacati, la partecipazione dei lavoratori del Comune di Venezia ad assemblea e corteo. "Centinaia di lavoratori che hanno perso diritti e salario per responsabilità non loro, - hanno sottolineato i sindacati - hanno chiesto a gran voce rispetto per la propria professionalità e per la propria costante dedizione a garantire i servizi alla cittadinanza".

"In tutti questi mesi - ha continuato la Fp Cgil in una nota - la macchina comunale ha retto grazie solo ai lavoratori e non certo ad una amministrazione che pensa solo di umiliare il lavoro con proposte inaccettabili come quella di premiare solo le idee vincenti che piacciono al sindaco. Al primo cittadino che ha accusato la Cgil di rappresentare solo pochi lavoratori, sempre nella logica di delegittimare il sindacato, rispondono le immagini e le parole del corteo che un amministratore pubblico farebbe bene ad ascoltare e a smettere di comportarsi come il padrone del vapore cui forse è stato abituato nella sua attività di imprenditore e padrone".

Sulla graticola anche i precari che da qui a fine anno vedranno scadere il proprio contratto: "Sono 300 le famiglie a rischio sopravvivenza - attacca Luca Lombardo, del Diccap - rischiano la chiusura molti servizi, tra cui nidi e materne. In pole position per la soppressione i sostegni ai bambini portatori di handicap. Poi ci sono i redditi di oltre duemila dipendenti che stentano a far quadrare i bilanci familiari: redditi da fame e situazioni di evidente disagio sociale. Tutti i politici, locali e nazionali, devono prendersi carico di questi gravissimi problemi vissuti dalla città. Questo - conclude - è il nostro messaggio inviato a un'amministrazione sorda e a una politica assente".