PMI, crescita dell'export nel 2016: la provincia di Venezia si piazza al 2° posto in Italia

Crescita sottotono, bene Venezia. Nei primi nove mesi del 2016 le esportazioni venete nei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (MPI) sono salite dello 0,9%, a 18 miliardi e mezzo di euro ad un ritmo più elevato rispetto alla media del manifatturiero regionale (+0,7%). In rapporto al pil, il made in Italy nei settori di MPI si consolida al 16,7% del PIL regionale, confermandosi al massimo storico.

ORGOGLIO VENEZIA - Tra le 20 provincie in cui si è registrata la variazione percentuale maggiore nell’export si trovano ben 4 venete, con Venezia al secondo posto assoluto nazionale, con una crescita del 9,5%, preceduta solo da Roma (+15,5%). Padova si piazza al 9° posto (+4,4%), Verona al 12° (+2,8%) ed infine Belluno al 14° (+2,4%). "Alla luce delle continue tensioni internazionali ed allo stallo politico interno al nostro Paese - commenta Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto - la conferma della crescita, anche se un po’ sotto tono, delle esportazioni venete è un segnale straordinario della capacità imprenditoriale e produttiva della nostra regione. Ed è in particolare delle piccole e medie imprese, che si stanno affacciando con sempre maggiore determinazione fuori dai confini, che stanno arrivando i risultati più lusinghieri, in particolare dai Paesi del mondo che non rientrano tra le prime 20 destinazioni 'tradizionali delle esportazioni', come ad esempio la Turchia, la Svezia e la Corea del Sud".

Tra i settori delle MPI, a livello regionale, si registra un maggiore dinamismo per il legno (+5,5%), seguito dai mobili (+4,3%), e dai prodotti alimentari (+4,1%). Bene anche i prodotti tessili (+4%). Segnano una discesa invece gli articoli di abbigliamento (-2,9%) ed i prodotti della stampa e riproduzione (-11,3%). La crescita delle vendite del "made in Veneto" nei settori delle MPI nel mondo è il risultato di un aumento dell’1,4% nell’Unione Europea e dello +0,3% nei Paesi extra UE. Tra i primi 20 mercati si osserva un maggiore dinamismo con tassi di crescita più che doppi rispetto alla media in Grecia (+6,5%), Stati Uniti (+4,3%), Polonia (+4,2%) e Repubblica Ceca (+3,9%). Sono in territorio negativo le vendite ad Hong Kong (-13,4%), Croazia (-8,4%) e Emirati Arabi Uniti (-7,4%). La comparazione evidenzia che nel 2016 si ferma la caduta del mercato russo che in un triennio ha cumulato una riduzione del 40,5% dell’export nei settori delle MPI, ma che cresce nei primi 9 mesi del 2016 del +2,6%".