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Cronaca Scorzè

Studenti e genitori in trincea: "Il bus lo paghiamo, ma rimaniamo a terra"

Nel mirino finisce l'autobus numero 11 che alle 13.20 da Mirano dovrebbe portare i giovani finita scuola a Martellago e Scorzé: "E' sempre pieno. Quando arriva alla fermata l'autista tira dritto"

Le famiglie di Martellago si rivolgono nuovamente ad Adico, Associazione Difesa Consumatori, per protestare contro i disservizi del trasporto pubblico locale. Dopo i prezzi degli abbonamenti scolastici annuali, questa volta a finire sotto accusa è l’autobus con cui i ragazzi che studiano a Mirano dovrebbero tornare a casa quando terminano le lezioni alle 13: per la precisione, il bus numero 11 tratta Mirano-Scorzè delle 13.20. Dovrebbero, perché – testimoniano molti genitori – nelle prime due settimane di scuola, i ragazzi sono rimasti sistematicamente a terra. "Paghiamo circa 40 euro al mese di abbonamento, e se i nostri figli non riescono a salire su quell’autobus ci sono due soluzioni: o andare a prenderli, perdendo tempo e spendendo ulteriori soldi di benzina, sempre quando non si debba prendere un’ora di permesso a lavoro – spiegano i genitori – oppure aspettarli a casa fino alle 14.30, lasciandoli quindi almeno 40 minuti da soli alla fermata". Adico chiede fin da subito il rimborso dell'abbonamento per gli studenti che abbiano subìto questi disagi almeno per il mese di settembre, o comunque finché il problema non verrà risolto.

Il Mirano-Scorzè (che a quell’ora ferma a Maerne e Martellago) serve i territori che la mattina sono coperti da due linee distinte, e portano migliaia di studenti negli istituti superiori di Mirano e dintorni: alle 13.20 al capolinea salgono gli iscritti a Otto Marzo, Levi e Majorana, mentre in corsa il bus dovrebbe raccogliere anche i ragazzi di Ponti, Giuseppini e Lorenz: "Ma i nostri figli ci raccontano che l’autobus è talmente pieno che tira dritto, nemmeno si ferma", continuano i genitori.

Il disagio è evidente sia per i ragazzi che per le loro famiglie. "Non è possibile che prendere l'autobus diventi una gara a ostacoli, dove chi perde resta a terra. Qualcuno deve assumersi la responsabilità di garantire la sicurezza dei nostri figli in quell’ora in cui restano da soli, in attesa del bus successivo – afferma il presidente di Adico, Carlo Garofolini – siamo pronti a diffidare Actv, Regione e Comuni nel caso in cui dovesse accadere loro qualcosa, e intanto chiediamo il rimborso dell’abbonamento pagato".

Nel frattempo Adico si è già messa in contatto con il dipartimento Corse scolastiche di Actv, esponendo un reclamo su questa vicenda e chiedendo un incontro, trovando disponibilità da parte dell’azienda. La “ressa” a bordo dell’11 tra l’altro non è causata da tagli o riduzione delle corse, ma è la conseguenza dell’aumento degli iscritti alle scuole superiori di Mirano, nelle quali affluiscono ragazzi da Mestre a Scorzè. "Se si tratta di servizio pubblico, questo dev’essere garantito, soprattutto quando si parla di minori che non hanno alternative all’autobus e il cui abbonamento viene pagato profumatamente – conclude Garofolini – quindi ci aspettiamo che Actv e i Comuni interessati risolvano nel più breve tempo possibile la situazione. Restiamo comunque pronti ad appoggiare i genitori di Martellago e chiunque si sentisse danneggiato da analoghi disservizi, a tutela dei propri diritti".

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