Disposta l'autopsia sul corpo dell'imprenditore Renato Blasigh
La famiglia aveva chiesto alla procura di fare chiarezza sulle cause del decesso dell'uomo
La procura di Pordenone ha autorizzato l'autopsia per accertare le cause della morte, avvenuta il 13 aprile scorso, dell'imprenditore 57enne di Bibione, Renato Blasigh, su richiesta della famiglia di fare luce sulla sua scomparsa. I funerali si erano svolti pochi giorni dopo il decesso, il 17 aprile, e la salma da allora, su richiesta dei familiari, è stata conservata nella cella frigorifera del cimitero di Bibione, in attesa dell'autopsia che ora verrà eseguita.
Membro del direttivo Ascom Bibione San Michele, Blasigh era un imprenditore nel mondo della nautica stagionale estiva. «Aveva accusato dolori al torace nei giorni precedenti all'infarto fatale che lo ha colpito mentre si trovava ricoverato all'ospedale di Pordenone "Santa Maria degli Angeli" - spiegano da Target Risarcimenti, società che assiste la famiglia -. Il 12 aprile si era recato al pronto soccorso di Latisana perché lamentava dei dolori al petto già da qualche giorno. A seguito delle analisi i medici avevano deciso di trasferirlo all'ospedale di Pordenone. Il trasferimento è avvenuto alle 17 circa in ambulanza ed è stato ricoverato presso il reparto di cardiologia con l'intento, visto il sospetto di cardiopatia coronarica, di essere sottoposto il giorno dopo all'intervento di coronarografia e angioplastica coronarica».
Il mattino seguente, 13 aprile, alle 8 circa «la moglie Paola è stata contattata dal personale sanitario che la informava che suo marito aveva avuto uno shock cardiogeno e le hanno chiesto di recarsi immediatamente all'ospedale di Pordenone - continuano i legali -. Arrivata, ha trovato il marito intubato e sedato e alle 11.10 è stato constatato il decesso». «Solo un'autopsia - hanno invocato i parenti rivolgendosi al pubblico ministero Andrea Del Missier che ha poi autorizzato l'esame . potrà chiarire definitivamente come sono andate le cose».