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Cronaca

Avm, per la commissione di garanzia la disdetta normativa è corretta

Le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Aft, Faisa Cisl e Usb si sono rivolte all'organo di controllo per sapere se l'iter è stato rispettato dall'azienda, e la risposta è stata affermativa. Nuovo invito al confronto nell'ambito delle relazioni industriali. Procedono i tavoli calendarizzati dalle società del gruppo cui partecipa solo Cisl. Scontro su pause, ferie e chilometri

La commissione di garanzia, sul diritto di sciopero nei trasporti pubblici, interpellata dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Aft, Faisa Cisl e Usb ed Sgb sulla correttezza della disdetta normativa unilaterale aziendale, ha confermato che è legittima. Avm poteva far entrare in vigore i nuovi turni come ha fatto, a inizio aprile, perché in quel momento non era in corso fra azienda e parti sociali un tentativo di conciliazione (o una fase di raffreddamento) che si può ripetere solo quando sono trascorsi più di 90 giorni dall’ultima fase: cioè dal 24 febbraio scorso, data dell'incontro in prefettura. La commissione ha seguito l'orientamento già espresso dal prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto.

«Ribadiamo la disponibilità a continuare il tavolo di confronto, finalizzato al componimento della controversia - commenta il direttore del personale Actv Carlo Alberto Papaccio - cogliendo l’invito della commissione ad avviare «un percorso quanto più ampiamente condiviso che consenta di riavviare il confronto in un clima costruttivo, volto al perseguimento di una concreta soluzione delle problematiche in essere». E, ha aggiunto la commissione, «nell'ambito delle relazioni industriali», sistema di rapporti che può abbassare il rischio di conflittualità. L'azienda ha calendarizzato da qui al 23 aprile tavoli di confronto quotidiani (Avm, Vela e Actv) per entrare nel merito dell'organizzazione dei turni, delle ferie, dei chilometri, delle soste, delle pause e dei riposi. Solo la Fit Cisl di Marino De Terlizzi ha deciso di sedersi al tavolo Actv (facendo poi assemblee sindacali che sembrano aver ospitato anche iscritti di altre organizzazioni).

Ma oggi ha preso le distanze dal presunto rifiuto dei dipendenti dell'automobilistico e della navigazione a trattare sui minuti di pausa, piuttosto che sulla percorrenza per più di un tot di volte del ponte della Libertà. «I lavoratori di Actv prestano il loro lavoro quotidianamente con diligenza e spirito di abnegazione in funzione di assicurare il diritto alla mobilità dei cittadini di Venezia, osservando tutte le normative dettate dai regolamenti interni e dal codice della strada e della navigazione, esponendosi anche al rischio della compromissione della loro salute. Basti considerare tutte le vicende collegate al distanziamento sociale e alla mancata o non conforme fornitura delle mascherine - si legge nel comunicato -. Come prevede la legge ed il contratto nazionale hanno diritto, come tutti i lavoratori, a svolgere periodi di ferie nel corso dell’anno, fino ad oggi codificato in funzione delle esigenze aziendali del servizio. Gli accordi integrativi normativi, attualmente disdettati, erano funzionali al fatto che sino a tutto l’anno 2019 a Venezia, la presenza enorme di turisti iniziava dal periodo carnevalizio sino a tutte le festività natalizie, e per cui concentrare le ferie di 2000 lavoratori nella mensilità di gennaio sarebbe stato impossibile. Si rigetta al mittente (l'azienda ha negato di aver rilasciato in merito affermazioni) qualsivoglia strumentalizzazione».

Fit Cisl ha anche aggiunto: «Risulta del tutto improprio speculare sui tempi di recupero psicofisico necessari alla garanzia della sicurezza di esercizio e della sicurezza dei passeggeri», riguardo alle soste e alle pause. Diversi lavoratori e delegati di tutte le sigle hanno confermato che sarebbe necessaria, più che una quantificazione delle pause complessiva, una riorganizzazione puntuale. Mentre certi minuti di sosta tecnica non possono essere utilizzati per fare pausa (dove ferma il bus ad Asseggiano, ad esempio, non c'è il bagno), in occasione di altre tappe o capolinea mancano i minuti per scendere o andare ai servizi. Disagi che sono diventati più pesanti con la pandemia e la chiusura degli esercizi pubblici, e che si stanno facendo, pare, sentire ancora di più con le nuove disposizioni normative. «Si può recuperare produttività anche riorganizzando», affermano alcuni Rsu. Sono convenzioni riorganizzabili anche i transiti sul ponte della Libertà e l'aggancio delle ferie, fanno sapere. «Nel 2020, in piena crisi, quando è stato chiesto di rinunciare a un riposo mensile nessuno ha detto di no», spiegano Riccardo Ruzzon coordinatore Rsu di Uiltrasporti e Cristiano Milani coordinatore Rsu Filt Cgil. «La congestione del traffico nei momenti di picco in terraferma e Mestre (che sono le linee urbane più interessate dalla modifica organizzativa unilaterale), soprattutto nel passaggio sul ponte della Libertà e la commistione veicolare del tram con il traffico privato, nonché la particolarità del traffico acqueo, hanno portato ad accorgimenti nella composizione della turnistica necessari e che non possono venire meno», conclude Cisl. 

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