Rewind, un anno di Venezia: gli avvenimenti che hanno segnato il 2017 della laguna
L'anno di Venezia e provincia in pillole. Sono stati 12 mesi caratterizzati da terribili episodi di cronaca, da successi sportivi, sentenze ed eventi "social". Il "film" di un anno intero
Referendum
Indipendenza del Veneto
È l'anno del referendum per l'indipendenza del Veneto. La consultazione del 22 ottobre sancisce la volontà del popolo Veneto: il "sì" all'indipendenza fa segnare il 98,1% delle preferenze, a presentarsi alle urne il 57% degli aventi diritto. In tutto 2.328.949 elettori hanno voluto esprimere il proprio voto, anche l'1,9% che si è schierato per il "no". Nel solo Comune di Venezia sono stati più di 90mila i voti a favore del sì (97,35% delle preferenze), 2.472 quelli a favore del "no".
"È stata una partita non facile, abbiamo discusso per settimane, anzi mesi. Non esiste il 'partito dell'autonomia', esistono i veneti. È stata una grande sfida - queste le prime parole del presidente del Veneto Luca Zaia dopo i dati ufficiali del referendum - Noi siamo qui a commentare i risultati di questo referendum in virtù della sentenza della corte costituzionale del 2015. Non è una sceneggiata. È il big bang delle riforme istituzionali, è una chiamata di popolo. Vince la voglia di essere padroni a casa nostra".
Separazione Venezia-Mestre
Ma è stato anche l'anno in cui si è fatto un gran parlare del referendum per la divisione di Venezia e Mestre in due comuni diversi. La volontà dei gruppi civici e delle associazioni cittadine che hanno sostenuto con forza la necessità di andare al voto era quella di accorpare il voto a quello per l'autonomia del Veneto, da una parte quale incentivo per andare a votare, dall'altra un espediente per garantire un consistente risparmio economico. Da una parte la volontà di molti cittadini, dall'altra il costante diniego da parte del sindaco Luigi Brugnaro e il mancato nulla osta del presidente della Regione, Luca Zaia. "Quattro referendum sono abbastanza per poter dire che ai veneziani non interessa separare il capoluogo dalla terraferma", questo in sintesi è stato il pensiero del primo cittadino. La partita per il referendum sta registrando un periodo di stasi, ma è ancora aperta, e la speranza delle associazioni è che si possa andare al voto il prossimo 4 marzo (se confermato, giorno delle elezioni Politiche).