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Cronaca Cavarzere

Cavarzere, altra ditta apre e poi chiude. Fallimento e licenziamento: 50 donne a casa

Davide Stoppa, Filctem Cgil: "Ci siamo accorti che sta diventando una pratica consueta, attività avviate e sospese più volte cambiano titolare e lasciano a terra i dipendenti. Ora basta"

Un’altra azienda chiude i battenti a Cavarzere. "Altre 50 lavoratrici perdono il posto di lavoro a seguito di scelte imprenditoriali poco chiare e che spesso vedono legami particolari tra società chiuse e poi riaperte - scrive Davide Stoppa della Filctem Cgil Venezia -. A distanza di un anno dall’apertura della ditta in questione ci troviamo con famiglie lasciate per strada, senza lavoro e con stipendi arretrati e mai roscossi per una media di 4/5 mila euro ciascuno. Siamo intenzionati a fare tutto quello che serve per tutelare le dipendenti e far chiarezza sui meccanismi che hanno portato una ditta ad aprire, assumere 50 operatori in un anno, chiedere una settimana fa alle dipendenti di rinunciare alle ferie per poi dichiarare di voler dismettere tutto, nascondendo alle organizzazioni sindacali la loro intenzione fino all'ultimo e nonostante le richieste specifiche di chiarimenti avanzate più volte, anche nei giorni scorsi. Cosa si nasconde dietro questo modo di agire?"

Una pratica che pesa pure sulle casse dell'Inps, spiega Stoppa, "che ogni volta deve fronteggiare queste chiusure relative, gira e rigira, alle stesse imprese che però agiscono poco dopo alla stessa maniera, indisturbate. Ora basta. Pretendiamo chiarezza, anche grazie all'intervento delle autorità competenti e pretendiamo rispetto per chi lavora e vive di ciò che guadagna". Venerdì è prevista una manifestazione in via Einaudi, davanti alla sede della società, di lavoratori e sindacati. Poi la protesta si sposterà in Comune dove gli addetti tenteranno di incontrare il sindaco.

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