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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Concorso per dirigenti nelle Ulss venete, il Tar approva il ricorso di 79 psicologi

Pomo della discordia le modalità di svolgimento della prima prova. La commissione di Azienda Zero ha proposto un test a risposta multipla anziché un piano di lavoro su un caso psico-patologico

Il Tar dà ragione ai 79 "ricorsisti" che avevano contestato le modalità di svolgimento della prima prova di selezione del concorso di Azienda Zero per l'assunzione a tempo indeterminato di 47 dirigenti psicologi da collocare nelle varie aziende sanitarie venete.

Gli psicologi si erano rivolti a un avvocato di Padova per presentare ricorso, in particolar modo perché a loro dire la prova scritta, svolta il 1º giugno in Fiera a Padova, non sarebbe stata somministrata secondo le modalità previste dal bando. Azienda Zero - secondo quanto sostenuto dai ricorsisti - avrebbe deciso di saltare la preselezione con test a risposta multipla (scelta consentita per legge), passando subito alla prima prova, che avrebbe dovuto vertere su un caso psico-patologico. All'apertura della busta in sede di esame, tuttavia, gli oltre 1.400 psicologi partecipanti si sarebbero trovati di fronte a un quiz a crocette.

Azienda Zero ha difeso la propria scelta, spiegando che «la facoltà di somministrare la prima prova scritta mediante forme semplificate deve ritenersi implicita nel bando, perché presente nelle fonti normative espressamente richiamate». Secondo l'azienda, le norme consentirebbero anche di concentrare le prove scritte «in un’unica prova sulle materie previste dal bando, eventualmente mediante il ricorso a domande con risposta multipla».

La tesi di Azienda Zero, tuttavia, non ha convinto i giudici del Tar: per quanto la normativa regionale richiamata ammetta tale possibilità, comunque «demanda esplicitamente la scelta discrezionale circa le modalità di svolgimento delle prove, non di volta in volta alla commissione giudicatrice, ma solamente al bando».

Nel bando era stata prevista come unica modalità di svolgimento della prima prova scritta l’impostazione di un piano di lavoro su di un caso psico-patologico presentato sotto forma di storia psico-clinica scritta o di colloquio registrato, per questo motivo, secondo i giudici, «la commissione non poteva discostarsi da questa previsione decidendo di far svolgere la prova scritta mediante una modalità, esclusa dal bando, consistente nella somministrazione di un test a risposta multipla».

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