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Cronaca

Dalla laguna allo Stivale: il "bacaro" veneziano entra nel Vocabolario della lingua italiana

Il termine con cui si indicano i tipici locali lagunari è stato inserito all'interno della centesima edizione della pubblicazione. Non è il primo termine veneto ad avere questo destino

Sarà che una volta nella vita tutti passano per Venezia e se ne innamorano. Sarà che oramai è un format "da esportazione", fatto sta che il termine "bacaro", con cui si intendono i tradizionali locali del centro storico lagunare, è stato accolto nel vocabolario della lingua italiana "Zingarelli", edito da Zanichelli. Quest'anno si festeggiano i suoi cento anni di storia. 

Evento giovedì a Padova

La nuova edizione sarà celebrata giovedì a Padova, alle 11.30, con un incontro al liceo scientifico statale "Enrico Fermi". All'evento interverranno il lessicografo e curatore dello Zingarelli, Mario Cannella, e il linguista e critico letterario Massimo Arcangeli. Il Vocabolario della lingua italiana diventerà così occasione per un viaggio intorno alla parole, per fare il punto con gli studenti sul passato, il presente e il futuro del nostro idioma, tra neologismi, vocaboli perduti, e forme del lessico comune derivate dalle forme dialettali, come i "venetismi". 

Altri termini veneti

Il 'bacaro' veneziano ne è l'ultimo esempio. Ma nel corso degli anni erano già entrate nel vocabolario della lingua italiana, tra le altre, 'ciacolare', chiacchierare, ciarlare; 'pearà', salsa tipica della cucina veneta, a base di pane raffermo grattugiato e midollo di bue; 'tocio', intingolo, sugo, e 'schei', quattrini.

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