Bambini soldato, armi in mano ai piccoli per la guerra: "È un crimine contro l'umanità"
Martedì seminario all'Ateneo Veneto tra avvocati e giornalisti in occasione della Giornata contro l’utilizzo dei minori nei conflitti. L'iniziativa si rinnova ogni anno il 12 febbraio
Armi impugnate dai bambini per andare in guerra. Diritti di minori violati in contrasto con il protocollo delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, secondo il quale nessun minore di 18 anni può essere reclutato o utilizzato nelle ostilità, né dalle forze armate di uno Stato, né da gruppi armati. Giornalisti e avvocati hanno affrontato il tema nel seminario di martedì all'Ateneo Veneto.
Anniversario
Ricorre infatti la Giornata Internazionale contro l’utilizzo dei minori nei conflitti armati, come al 12 febbraio di ogni anno. Il tema del dibattito “Crimini internazionali: il caso dei bambini soldato”, ha visto discutere sull’argomento, allo stesso tavolo, l'Ordine dei Giornalisti del Veneto, l’Ordine degli Avvocati di Venezia e la Fondazione Feliciano Benvenuti, in collaborazione con la Fondazione Arbia. L’incontro, introdotto da Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, e coordinato dall’avvocato Tiziana Ceschin, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia, ha fatto registrare l'intervento di Federico Cappelletti, avvocato, coordinatore della Commissione Diritti Umani del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia, l'avvocato Elisabetta Galeazzi, abilitata al patrocinio avanti la Corte Penale Internazionale, componente della Commissione internazionale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, dell’avvocato Maria Stefania Cataleta, prima avvocata italiana abilitata al patrocinio presso la Corte Penale Internazionale, e della dottoressa Silvana Arbia, già Chief of prosecutions nel Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda, Registrar nella Corte Penale Internazionale.
Crimini internazionali
Nel corso del dibattito si è discusso della funzione della Corte Penale Internazionale, la prima giurisdizione penale sovranazionale indipendente, per il perseguimento dei crimini internazionali di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra, e aggressione introdotta circa 20 anni fa dallo Statuto di Roma. Quindi il dibattito è proseguito trattando i meccanismi di esercizio della giurisdizione e del principio di complementarietà rispetto alle giurisdizioni nazionali, nei casi in cui queste non vogliano o non possano perseguire e punire crimini internazionali sottolineando, sul punto, come manchi ancora nell’ordinamento penale italiano la normativa di adattamento al diritto penale internazionale sostanziale. Un focus è stato riservato all’utilizzo dei bambini soldato nei conflitti armati come crimine di guerra oggetto, peraltro, del primo processo avanti la Cpi, conclusosi con la condanna dell'imputato, cui é seguita la prima decisione in materia di riparazione alle vittime. Ha concluso l’evento il concerto per pianoforte e voce solista col Maestro Carlo Ardizzoni e la Soprano Giorgia Valbonesi.