rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La Banca degli occhi del Veneto compie 30 anni e arriva a quota 100mila cornee trattate

La più grande d'Europa, da Mestre i tessuti per quattro trapianti su dieci in Italia. Evento celebrativo martedì con il presidente della Regione Zaia: "Qui eccellenza e innovazione"

La più grande d’Europa: la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto compie 30 anni di vita e festeggia con un evento nella sala convegni del padiglione Rama (che prende il nome dal suo fondatore Giovanni Rama) nell’area dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. Presenti il governatore del Veneto Luca Zaia, il presidente della Fondazione Giuseppe Di Falco, il direttore generale dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben e i medici e ricercatori che vi lavorano. Inoltre il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e l’assessore Elena Donazzan.

Lettera di una ragazza: "Ora qualcuno vede con le cornee di mio fratello"

Le celebrazioni per i 30 anni della Banca degli Occhi

I numeri delle donazioni

Nel corso del compleanno sono state idealmente spente centomila “candeline”: tante sono le cornee raccolte e trattate nel corso dei tre decenni di vita della Banca degli Occhi del Veneto, che contribuisce con cinquemila tessuti l’anno al totale nazionale che è di sedicimila. Circa quattro trapianti di cornea su dieci effettuati in Italia sono resi possibili dalle cornee donate e trattate in Veneto, altri cinquecento trapianti in Europa. Nel 2016 l’attività ha raggiunto il record assoluto di cinquemila cornee raccolte e tremila trapianti realizzati. Numeri in ulteriore crescita: tra gennaio e settembre 2017 si è infatti registrato un aumento del 15% nelle donazioni e del 16% nei trapianti rispetto allo stesso periodo del 2016. L’attività della Banca degli Occhi non si ferma però al solo aspetto trapiantistico. Vengono anche effettuate circa cinquemila visite oculistiche l’anno per individuare i migliori percorsi di cura per altrettanti pazienti, il 60% dei quali proviene da fuori regione.

I ringraziamenti di Zaia

“Oggi – ha detto Zaia – portiamo qui anche il grazie dei veneti, silenti ma non assenti, tanto da aver dato uno straordinario contributo a questo successo internazionale con le loro donazioni e con la loro generosità, espressa nel difficilissimo momento della perdita della vita di un proprio caro. Con un trapianto di cornea, una vita perduta ne accende un’altra, che può tornare a vedere". "Siamo eccellenza in Europa - ha aggiunto commentando la relazione del direttore sanitario Diego Ponzin - e i progressi all’interno di questi laboratori sono all’ordine del giorno, perché si stanno già varcando nuove frontiere, come le terapie cellulari con l’utilizzo di cellule staminali, il trapianto parziale della sola parte malata della cornea, i nuovi approcci di terapia tissutale per combattere la degenerazione maculare legata all’età".

"Non ci fermiamo qui"

“Se non ci fosse la donazione non esisterebbe Fondazione Banca degli Occhi, senza solidarietà ed efficienza non ci sarebbe attività trapiantologica - ha commentato il presidente della fondazione, dottor Giuseppe Di Falco - La centomillesima cornea donata sta a indicare da un lato la grande sensibilità della popolazione veneta, ma anche dall’altro l’importanza e la qualità della struttura sanitaria pubblica. Per il futuro noi non solo vogliamo proseguire nell’aumentare le donazioni e favorire la cultura della donazione, ma vogliamo anche proseguire nella ricerca per fornire i nostri chirurghi oculisti degli strumenti terapeutici sempre più affinati. Il nostro obiettivo è uno solo. Contribuire al miglioramento delle cure per favorire la funzione importantissima della vista in coloro che ne sono privi”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Banca degli occhi del Veneto compie 30 anni e arriva a quota 100mila cornee trattate

VeneziaToday è in caricamento