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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Assalti ai bancomat di tutto il Triveneto, arrestati cinque italiani

In cella sono finiti un 45enne di Bibione e un 55enne di San Michele al Tagliamento: in manette dopo un colpo fallito al Famila di Feltre

Assaltavano bancomat e casse continue con gas ed esplosivo in tutto il Triveneto, negli ultimi mesi avevano preso di mira più volte le banche e i supermercati del Veneziano. Si è conclusa lunedì mattina un'importante attività investigativa condotta dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco - in collaborazione con i carabinieri del Nucleo investigativo e gli agenti della squadra Mobile di Trieste, della Questura di Belluno e dei carabinieri di Belluno e Feltre - che ha consentito di smantellare una banda di cinque pregiudicati, tutti italiani. Le forze dell’ordine erano sulle loro tracce da tempo, la cattura è avvenuta a Feltre (Belluno) in flagranza di reato.

Per sapere se le casse continue erano piene o se invece le guardie giurate avevano già prelevato il denaro, i malviventi usavano una tecnica di "vecchia scuola", quella della "biffa". In sostanza posizionavano un pezzo di carta oppure un cotton fioc o uno stuzzicadenti intorno alla chiusura della cassa, al momento di colpire poi, osservavano se l'oggetto era rimasto al suo posto o meno e così riuscivano a stabilire se fosse già passato il portavalori.

Gli arrestati sono uno di origine friulana, uno della provincia di Ferrara e altri tre veneti: uno di San Michele al Tagliamento, uno di Bibione e uno di Piove di Sacco. Sono stati rinchiusi nelle carceri di Belluno, Padova a Trieste. L'indagine - coordinata dai pm di Trieste Federico Frezza e di Belluno Antonio Bianco - è stata avviata dopo tre azioni a bancomat di Trieste nei mesi di settembre, ottobre e dicembre. Pare che alcuni componenti della banda negli anni scorsi avessero colpito anche in Austria e Germania.

Tra questi, come riporta la stampa locale, in prima linea c’era un 45enne di Bibione, già condannato a sette anni di reclusione nel 2007 dal Tribunale di Klagenfurt. Il suo nome fu pure legato alla Mala del Brenta. Una volta libero si è rimesso al lavoro, ma all’alba di lunedì è tornato nuovamente nella rete dei carabinieri. Nei guai anche un suo compaesano, 44 anni, anche lui in passato in contatto con la Mala, e un 25enne di Campolongo Maggiore che frequentava però assiduamente i locali del Piovese. Fermato pure un 40enne di Arzergrande, nel Padovano, la cui individuazione ha impresso la svolta decisiva alle indagini e un 55enne di Migliaro, nel Ferrarese, che fungeva da tecnico della banda preparando gli esplosivi e gli inneschi per gli assalti. Tutti e cinque sono stati rinchiusi nelle carceri di Belluno, Padova a Trieste, a disposizione delle procure della Repubblica di Trieste e Belluno.

Ad essere loroi fatale il colpo al Famila di Feltre: erano le 3 quando il gruppo è entrato in azione al supermercato di via Belluno sfondando la saracinesca con un'auto rubata a un pensionato del luogo. I ladri, tutti travisati da passamontagna, hanno iniziato ad armeggiare alla cassa continua collocandovi un pericoloso panetto di materiale esplosivo di tipo "plastico" da 200 grammi collegato a un innesco. Ma nel frattempo i carabinieri di Piove di Sacco e i colleghi di Trieste erano riusciti a localizzare l'obiettivo scelto dal sodalizio criminale ed è scattato il blitz sul posto. Braccati, i cinque si sono dati alla fuga, i primi quattro sono stati bloccati e arrestati quasi subito nelle vie circostanti mentre il 55enne di Migliaro è riuscito a dileguarsi nel buio. I militari hanno individuato la sua auto nel centro di Codevigo, nel Padovano, e si sono appostati ad attenderlo fino a quando, alle 7 del mattino, lo hanno visto scendere da un'Opel Corsa con i vestiti completamente bagnati e sporchi di fango, diretto alla sua auto, un'Opel Meriva. Bloccato e ammanettato, anche per lui è scattato l'arresto. Nelle varie perquisizioni domiciliari di lunedì mattina sono state sequestrate schede telefoniche, attrezzi da scasso e materiale per il confezionamento dell’esplosivo.

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