Il Comune deve fare cassa: alla ricerca di acquirenti esteri per risanare il bilancio

Mancano 23 milioni a bilancio, e per "rimpolpare" le casse malandate del Comune, bisogna vendere. Come riporta il Gazzettino, già da tempo (lo scorso luglio), l'amministrazione ha messo in vendita tutta una serie di immobili, tra i quali il pezzo più pregiato è senza dubbio Palazzo Papadopoli, per il quale è prevista una base d'asta di 14 milioni di euro.

L'assessore alla Gestione del patrimonio Renato Boraso aveva portato in Giunta e fatto approvare le delibere dei bandi in anticipo rispetto allo standard, lo scopo quello di non trovarsi in ritardo, e dover intervenire in extremis in caso di rilanci o offerte irrevocabili. La vendita degli immobili sarebbe vera e propria linfa vitale, per riuscire ad allentare il fardello del Patto di Stabilità: ecco perché Boraso ha fatto richiesta agli uffici competenti di pubblicare il bando non solo sulla stampa nazionale, ma anche sui principali giornali economici europei in Francia, Germania ed Inghilterra.

L'obiettivo è quello di generare delle aste, per cercare di ricavare quanto più possibile dalla cessione dei beni di Venezia, senza dover accettare le uniche offerte pervenute, come successo ad agosto per il Donà delle Rose, aggiudicato per 7 milioni di euro a fronte di una sola offerta. La speranza è che agendo anche attraverso i canali internazionali, acquirenti esteri possano bussare alle porte del comune e proporre la propria offerta. Tra gli edifici in vendita, oltre al Papadopoli, ci sono, solo per citarne alcuni, anche l'ex scuola elementare di Tessera, Villa Herion alla Giudecca e il convento Dal Mistro a Murano.