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Cronaca

Mense ospedaliere: preoccupazione per i lavoratori. Per ora confermato lo status quo

Apprensione dei sindacati per i dipendenti del Consorzio Zorzetto che attualmente gestisce il servizio negli ospedali di Dolo, Mirano e Noale

Una vicenda che preoccupa anche per le possibili ripercussioni sui lavoratori delle mense ospedaliere, quella della bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del bando da 303,5 milioni di euro che avrebbe consentito di attribuire tutta la ristorazione del Veneto a un'unica azienda. Un fatto - spiegano Daniele Giordano e Samad El Ghanami della Cgil Funzione Pubblica di Venezia - che riguarda anche le 12 lavoratrici del Consorzio Zorzetto che attualmente gestisce il servizio negli ospedali di Dolo, Mirano e Noale. Quanto deciso dal Consiglio di Stato permette di correggere il capitolato, che aveva escluso la possibilità di assorbimento da parte della ditta vincitrice dell’appalto di queste lavoratrici, mettendole di fronte al licenziamento». 

Lavoratrici storiche

«Si tratta di dipendenti storiche, parte integrante del servizio - sottolineano da Fp Cgil Venezia, sigla che si era mobilitata nel giugno scorso fino ad arrivare in prefettura per chiedere anche all’Ulss 3 Serenissima di attivarsi per evitare i licenziamenti -. Chiediamo a tutte le forze politiche di impegnarsi affinché vengano dati indirizzi chiari su come costruire l’appalto e quindi includere la clausola sociale a tutela delle lavoratrici, per evitare di ritrovarci, a gara conclusa, nella stessa situazione dello scorso anno, che ha portato la mobilitazione del personale. Scriveremo a tutti i consiglieri regionali – concludono - affinché sollecitino la giunta a vigilare sulla riscrittura di bando e capitolato». Intanto Ulss 3 fa sapere che al momento non è previsto alcun cambiamento dello status quo.

Reponsabilità

Il sindacato si sofferma poi sulla questione delle responsabilità. «Se le considerazioni emerse fossero confermate il bando di gara potrebbe avere ricadute sui conti della sanità pubblica. Per queste ragioni - dichiara Giordano - invieremo un esposto alla Corte dei conti del Veneto, affinchè valuti le eventuali responsabilità erariali che non possono ricadere sui cittadini ma devono ricercarsi esclusivamente in chi ha commesso questi errori». «Il Consiglio di Stato dichiara illegittimo il maxi-appalto della ristorazione ospedaliera veneta, annullando l'assegnazione di tre lotti su sei: è una sentenza che pesa come un macigno - scrivono i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi E Uguali), Patrizia Bartelle (Italia In Comune), Cristina Guarda (Alessandra Moretti Presidente) -. Ora vogliamo garanzie per il servizio e per i lavoratori, nel nuovo bando va assolutamente prevista la clausola sociale». Ruzzante è firmatario delle interrogazioni a risposta scritta volte a chiedere spiegazioni alla giunta regionale, rispetto ai parametri di valutazione inseriti negli atti di gara.

Clausola sociale

«Cgil Veneto, sin dalla prima lettura del bando per l'assegnazione del servizio di ristorazione ospedaliera e delle strutture di ricovero socio sanitario, aveva sollevato le sue perplessità ed espresso contrarietà su diversi aspetti - afferma Christian Ferrari, segretario della sigla sindacale del Veneto -.  Lo aveva fatto sia pubblicamente, sia in incontri ufficiali con la Regione. Nessuna delle nostre posizioni è stata purtroppo ascoltata. Ora la sentenza del Consiglio di Stato costringe a indire un nuovo procedimento di gara. La prima richiesta che rivolgiamo alla Regione è la tutela dell’occupazione che le sue stesse scelte mette a rischio. Abbiamo lavorato congiuntamente con Cisl e Uil e la dirigenza regionale nel 2017, su mandato e richiesta del presidente Zaia e dell’assessore competente De Berti, per produrre un “protocollo degli appalti” che regolasse la materia dei bandi e capitolati tipo.
In quel contesto abbiamo predisposto una clausola sociale per consentire - in caso di cambio di appalto a seguito di gara - la continuità occupazionale, contrattuale e economica al personale stabilmente occupato nell’appalto in corso. La bozza è stata trasmessa alla giunta per la sottoscrizione. Sono passati 2 anni e siamo una delle Regioni che non ha ancora approvato alcun protocollo su una materia di primario interesse per i lavoratori veneti.
Alla Regione chiediamo una totale discontinuità nella gestione di tutti i futuri appalti pubblici».

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