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Cronaca

Un software avanzato per individuare i b&b abusivi

"Dogale" è stato sviluppato "in house" dal Nucleo polizia economico-finanziaria della guardia di finanza. Usato in sinergia con la polizia locale, permette di incrociare i dati degli annunci online con quelli dei database ufficiali

La guardia di finanza e la polizia locale di Venezia hanno presentato un piano congiunto di intensificazione dei controlli nei confronti delle strutture ricettive, in particolare nel centro storico. Attivo in via sperimentale dal 3 giugno, continuerà per tutta la stagione estiva, con l'obiettivo di individuare b&b e affittacamere irregolari, abusivi o non in regola dal punto di vista fiscale.

Il progetto è contraddistinto da una pianificazione che si avvale di innovativi strumenti informatici: a partire da marzo, tramite un apposito software, finanzieri e polizia urbana hanno avviato un'attività di analisi per arrivare ad una selezione mirata dei target da sottoporre a verifica. "Dogale" è il nome dell'applicativo, sviluppato dal nucleo polizia economico-finanziaria, che valuta le strutture attraverso degli indicatori di rischio (numero di recensioni degli utenti, giudizi, posti letto, imposta di soggiorno) e le confronta poi con quelle censite nel database comunale e con le interrogazioni condotte sulle banche dati anagrafico-tributarie.

«Il software "non fa risultato" - ha spiegato il generale Giovanni Salerno, comandante provinciale della guardia di finanza - ma può indicare, ad esempio, strutture pubblicizzate online che non risultano nei database. Questo può significare tante cose ed è solo un punto di partenza. Un soggetto - ha concluso - potrebbe essere nei portali online, nell'elenco comunale, ma avere un profilo reddituale incoerente con il numero di recensioni ricevute».

Al buon funzionamento del software contribuiscono anche i dati acquisiti nelle scorse settimane tramite questionari che sono stati sottoposti a piazzale Roma e in stazione a turisti in partenza, con lo scopo di individuare le strutture nelle quali hanno soggiornato, verificarne la regolarità e pianificare attività di controllo. «Si tratta di interviste ispettive - ha sottolineato il commissario capo della Municipale, Gianni Franzoi - tarate appositamente, che arricchiscono l'applicativo».

Un software simile era già stato sviluppato cinque anni fa dalle fiamme gialle, e utilizzato in sinergia con la polizia locale, ma si è resa necessaria un'implementazione. «I dati servono per creare degli alert. - ha ricordato il comandante della Municipale, Marco Agostini - Il sistema usato in passato rendeva solo i casi sospetti, qui invece emergono anche le situazioni più a rischio».

Solo dal 1° gennaio i controlli hanno portato a individuare, tra Venezia e Mestre, 16 strutture ricettive senza permessi e di irrogare multe per circa 160mila euro. In terraferma le principali irregolarità hanno riguardato il caso di un b&b abusivo, gestito da un italiano, che esercitava l'attività in assenza dell'autorizzazione della Regione; un altro, il cui titolare è una persona extracomunitaria, dichiarava una capacità ricettiva inferiore a quella effettiva. In laguna sono state individuate 15 strutture abusive e 17 prive dei necessari segni identificativi, oppure con pubblicità ingannevoli.

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