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Cronaca

Bellati lascia, niente incarichi nella nuova amministrazione comunale

Il candidato sindaco sostenuto dalla Lega Nord alle elezioni rinuncia a qualsiasi posizione a Ca' Farsetti. Torna alla sua occupazione di manager

Niente poltrona di vicesindaco e niente assessorati, ma neppure la posizione di consigliere o direttore generale. Gian Angelo Bellati, candidato sindaco alle elezioni comunali di Venezia, rinuncia in toto a ogni ruolo nella nuova amministrazione cittadina e torna alle sue occupazioni pre-elettorali. Lo ha spiegato lui stesso in un'intervista rilasciata al Gazzettino.

Nessun dubbio, quindi, l'addio è definitivo. Una scelta inconsueta, dato che il candidato aveva dato il suo appoggio a Brugnaro al ballottaggio e tutti, in città, si aspettavano che avrebbe avuto un ruolo di peso a Ca' Farsetti in caso di vittoria. Invece a rappresentare in Comune la Lega Nord e le altre liste collegate (Mestre Venezia 2 grandi città, Coesione Popolare, Indipendenza Veneta) ci sarà qualcun altro: ad esempio Christian Sottana e Giorgio Suppiej, che lo stesso Bellati indica come nomi papabili per lavorare al posto suo.

Il motivo della rinuncia? Semplicemente, non ha vinto le elezioni. Bellati ribadisce di essere soddisfatto del risultato ottenuto da Luigi Brugnaro, necessario "per scardinare un potere lungo anni", ma, aggiunge, ciò che accadrà da qui in avanti non dipende da lui. Restano comunque i punti del programma della coalizione: il rinnovamento delle posizioni di vertice del Comune, la volontà di garantire una pacificazione sociale senza imposizioni fiscali pesanti, l’esecuzione del referendum di separazione tra Venezia e Mestre, la lotta per un riconoscimento di Venezia a statuto speciale.

Ma c'è dell'altro, Bellati spiega di non trovarsi a proprio agio con una gestione aziendale. Un conto è un’impresa, un’altra cosa è una pubblica amministrazione. Un'ultima questione aperta è quella di un'eventuale incarico in Regione: ancora non c'è alcuna notizia certa, ma il candidato sindaco da parte sua conferma che un veneziano sarebbe utile in un ruolo cardine dell’amministrazione Zaia.

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