C'è una Lampedusa anche qui, in Laguna. Perché se l'isola siciliana è diventata suo malgrado simbolo di sbarchi di immigrati in cerca di una vita migliore, l'assessore alla Pace Gianfranco Bettin si interroga anche sulla situazione locale. Soprattutto dopo la visita di Papa Francesco in terra sicula: "La nostra Lampedusa, nelle debite proporzioni ma con un carico significativo di problemi e anche di tragedie - commenta il rappresentante di Ca' Farsetti - è in particolare la frontiera del porto di Venezia, dove sono soprattutto i richiedenti asilo e protezione umanitaria a non incontrare il giusto trattamento. Venezia è il punto d’arrivo, spesso nei modi più avventurosi e rischiosi, di molti in fuga da regimi e da situazioni oppressive e violente. E’ nella memoria di tutti - sottolinea - la tragedia del ragazzino afgano Zaher Rezai schiacciato dal camion in cui si era nascosto perché le procedure non gli consentivano speranze di un regolare ingresso nel nostro Paese. Una tragedia ripetutasi altre volte".

Bettin quindi mette nel mirino le procedure attraverso cui si arriverebbe a dei "respingimenti sommari": "Sono spesso non motivati da un’istruttoria adeguata e rispettosa dei diritti sanciti a livello internazionale - spiega - Come dimostra il recente Rapporto dell’Osservatorio Antidiscriminazioni veneziano, in base ai dati forniti dalla Prefettura, nel periodo gennaio 2010–dicembre 2012, infatti, più della metà (il 54%) dei richiedenti asilo alla frontiera portuale di Venezia respinti ha incontrato soltanto personale della polizia di frontiera e non ha avuto alcun contatto con gli operatori umanitari competenti, senza poter perciò esporre la propria situazione. Si tratta - conclude - di una inequivocabile e ripetuta violazione del diritto a richiedere protezione internazionale".