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Cronaca

Compravano biglietti Actv da 1,5 euro e li rivendevano ai turisti a 7,5: in quattro nei guai

Operazione dei carabinieri. Sono accusati di truffa, furto, minaccia, sostituzione di persona: per loro il giudice ha disposto il divieto di dimora in attesa dell'interrogatorio

Il "giochino" era rodato e permetteva loro di intascarsi soldi facili ai danni dei turisti e, soprattutto, di Actv: ora un gruppo di quattro persone, tutte con precedenti, è indagato con l'accusa di truffa dopo aver venduto biglietti per navigazione fasulli a ignari utenti dei vaporetti. Non solo, perché devono rispondere anche di furto aggravato, minaccia a pubblico ufficiale e sostituzione di persona. Si tratta di P.P. (46enne di origini romane), S.F. (54 anni, di origini siciliane), C.G. (58 anni di origini calabresi) e S.M. (37 anni, anche lui calabrese).

I sistemi adottati dalla banda, secondo quanto accertato dai carabinieri della stazione di Scali, erano due: i malviventi rubavano nei pressi degli imbarcaderi ticket da rivendere a 7,5 euro (il prezzo per i non possessori di carta Venezia o simili) ai turisti che stavano per salire sui mezzi; oppure acquistavano pacchetti di biglietti con carta Venezia o con riduzioni per portatori di handicap (uno per 1,50 euro, ma il carnet di 10 ticket costa 14 euro) per poi piazzarli sempre ai "foresti" a 7,5. I conti sono presto fatti: i truffatori guadagnavano almeno 6 euro per ogni turista gabbato, soldi sottratti indebitamente all'azienda di trasporto pubblico. Oltretutto i viaggiatori a quel punto si trovavano in possesso di un titolo di viaggio errato, rischiando di incorrere nella sanzione.

Per non farsi scoprire i truffatori cercavano di entrare in azione a una certa distanza dalle biglietterie o comunque dalle aree in cui gravitano i dipendenti Actv. Nonostante ciò - sempre secondo il resoconto dei militari dell'Arma, che li hanno tenuti d'occhio a lungo per raccogliere le prove delle loro attività illecite - in almeno un'occasione, all’Arsenale, sarebbero stati notati da una "vera" bigliettaia che avrebbe tentato di allontanarli: in quel caso uno dei quattro coinvolti avrebbe minacciato pesantemente la donna, tanto che ora si trova accusato anche di violenza a pubblico ufficiale.

Per tutti i componenti del gruppo si procede per truffa; nei giorni scorsi i risultati delle indagini sono giunti nelle mani del pubblico ministero, che ha chiesto e ottenuto quattro provvedimenti di divieto di dimora, con la prescrizione di non uscire dalla propria abitazione dalle 20 alle 8 di ogni giorno. Martedì l'interrogatorio.

Le indagini erano partite in seguito ad alcune denunce presentate dall’Actv per danneggiamenti e sabotaggi alle biglietterie automatiche tra il 2015 e il 2016. L'analisi dei filmati degli impianti di videosorveglianza, oltre ai servizi di appostamento, hanno consentito di formulare un quadro probatorio piuttosto pesante a carico del gruppo. Si è scoperto che il primo “step” del piano dei truffatori consisteva nel sabotare le macchinette ostruendo le fessure da cui dovevano fuoriuscire i ticket una volta acquistati: gli acquirenti non riuscivano quindi a prelevare i biglietti, che venivano invece recuperati dai malviventi dopo aver opportunamente rimosso le ostruzioni. Così ottenevano i preziosi titoli di viaggio da rivendere, sempre spacciandosi per dipendenti dell’Actv.

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