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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marcon / Via Francesco Guardi

La prova contro Dekleva? Il biglietto dell'autostrada con le sue impronte

Gli inquirenti sarebbero in possesso del tagliando del casello di Piovene Rocchette che dimostrerebbe che l'uomo sarebbe arrivato fino al Vicentino la notte dell'omicidio di Lucia Manca

Era già stato anticipato da tempo sui quotidiani, ora Il Gazzettino torna a sottolineare la "carta segreta" che gli inquirenti sarebbero pronti a giocarsi nel processo a carico di Renzo Dekleva, l'informatore farmaceutico di Marcon accusato di aver ucciso la propria moglie Lucia Manca. Un delitto che ha catalizzato l'attenzione di tutta Italia. L'uomo è finito in manette in 31 gennaio scorso. Secondo l'accusa avrebbe soffocato la consorte una sera del 7 luglio per poi trasportare con la sua auto il suo cadavere e nasconderlo sotto un viadotto a Cogollo del Cengio, nel Vicentino. Il ritrovamento tre mesi più tardi, il 6 ottobre 2011. Quasi un anno fa.

La "pistola fumante" sarebbe il biglietto dell'autostrada che secondo gli investigatori l'uomo avrebbe usato la notte dell'omicidio per raggiungere in autostrada Cogollo del Cengio. I carabinieri lo hanno trovato passando al setaccio centinaia di biglietti del casello di Piovene Rocchette. Su uno di questi le impronte digitali sarebbero compatibili con quelle di Renzo Dekleva.

Se ciò venisse confermato, sulle spalle dell'ex informatore farmaceutico ricadrebbe un altro indizio sul fatto che lui effettivamente uscì dall'autostrada in un punto che aveva sempre negato. Secondo la versione fornita dal 54enne, infatti, lui la notte in cui sarebbe accaduto l'omicidio si era messo al volante nella direzione di Cogollo del Cengio per raggiungere invece l'abitazione di montagna che possiede a Folgaria. Lì voleva recuperare una macchina fotografica all'interno della quale aveva il sospetto potessero esserci delle foto compromettenti con la propria amante trevigiana Cristina (che pensava di essere la "compagna ufficiale" di Dekleva). Secondo la versione fornita dall'arrestato, l'uomo avrebbe fatto dietrofront molto prima di arrivare nel Vicentino, una volta scoperto che la macchinetta fotografica l'aveva nel cassetto della propria auto. Una menzogna, secondo il pubblico ministero Francesca Crupi.

 

OMICIDIO LUCIA MANCA: LA CRONACA

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