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Cronaca

La scure di Brugnaro: "Partecipate, bilanci 2016 tagliati di un quinto"

Il sindaco chiuderà il bilancio di previsione entro dicembre: "Patto sforato, ma conti in equilibrio". Preoccupazione per il fondo produttività

Tutto online, tutto fruibile da tutti. Dal 2012 a oggi. Una possibilità che farà venire l'acquolina in bocca ad addetti ai lavori e semplici cittadini che vogliono vederci chiaro su bilancio e gestione delle finanze di Ca' Farsetti. Martedì è stato presentato il progetto "Open Bilancio": tutti i rendiconti dal 2012 a oggi finiscono in Rete, tra tabelle e testi esplicativi (TUTTI I DETTAGLI). Il tentativo è di rendere il più fruibili possibili cifre e termini altrimenti oscuri ai più. Ma ciò che più conta, come sempre del resto, è il bilancio che si sta per scrivere. Perché il futuro per il Comune di Venezia si prospetta alquanto tumultuoso, nonostante il sindaco Luigi Brugnaro rivendichi dei piccoli passi avanti: "Quando siamo arrivati il problema vero è che non c'erano soldi liquidi in cassa. C'era un milione e mezzo di euro o poco più, dunque il rischio era di non riuscire a pagare gli stipendi e  i contratti - ha sottolineato - Oggi ce ne sono 20, quindi la situazione è migliorata. Ma i 62 milioni di euro dello sforamento del patto di stabilità rimarranno tali. Per il prossimo anno abbiamo chiesto che tutte le partecipate taglino di circa un quinto i loro bilanci".

Per capire in che acque navighi Ca' Farsetti serve però fare un passo indietro: il commissario Zappalorto aveva lasciato in eredità alla nuova Giunta un bilancio di previsione in pareggio. O almeno questo era la convinzione, visto che poi si è scoperto che alcune entrate, come per esempio oneri di urbanizzazione per circa 30 milioni di euro, non sono arrivate. Si è previsto male, dunque. Il Comune si è trovato nella situazione di dover far fronte non solo ai 62 milioni di euro di sforamento del patto, ma anche ai mancati introiti supplementari. Un'ulteriore montagna da scalare: "Ora mancano all'appello ancora 3 milioni circa di quei 30 - ha spiegato all'assessore al Bilancio, Michele Zuin - ma contiamo di arrivare a fine anno in pareggio".

Anche perché l'intenzione di Giunta e sindaco è di chiudere il bilancio di previsione 2016 entro il prossimo 31 dicembre: "E' una scelta politica - spiega Brugnaro - vogliamo chiarezza. Quelle sono le risorse per il 2016 e con quelle serve lavorare". Entro due mesi, dunque, serve trovare una soluzione a un problema che altrimenti avrebbe ripercussioni anche per l'anno a venire: il fondo di produttività. Serve infatti fare i conti con leggi e norme: "Per com'è concepita ad ora la legge di stabilità non potremo mettere a disposizione risorse 'premiali' per i dipendenti superiori a quelle di oggi. Ma ora le risorse sono zero - ha dichiarato il primo cittadino - quindi cercheremo un modo per rimpolpare il fondo in modo meritocratico, superando l'ostacolo. Ma siamo preoccupati".

Il 2016, in ogni caso, sarà un anno di sacrifici. "Abbiamo chiesto a tutte le partecipate un taglio di circa il 20% - ha annunciato l'assessore Zuin - perché c'è ancora spazio per risparmiare". Non si tratterebbe però di tagli lineari, bensì, secondo il primo cittadino Brugnaro, del frutto di un controllo voce per voce dei bilanci delle varie società: "Perché i tagli ci saranno, ma non per i servizi", ha puntualizzato l'assessore al Bilancio. L'esempio utilizzato dal sindaco per spiegare il "nuovo corso" è una delibera approvata lunedì dalla Giunta che coinvolge il centro sociale Rivolta: "Con una delibera subito operativa rifinanziamo il progetto in aiuto ai Senza Fissa Dimora - ha dichiarato - l'abbiamo prorogato ma solo per i mesi più duri, quando prima durava tutto l'anno. Si tratta di operatori che soccorrono i clochard che dormono all'aperto o in stazione e li portano al centro sociale Rivolta. Dialogando con il fornitore abbiamo aumentato il numero di coinvolti a parità di costo mensile. Così faremo. Con il centro sociale, poi - ha aggiunto -, vogliamo aprire un discorso diverso: se organizzano eventi commerciali, legittimi, però devono pagare come gli altri. Sulle loro iniziative sociali niente da dire. Instaureremo un dialogo che coinvolgerà anche la municipalità di Marghera. Non abbiamo alcuna preclusione. Discutere e dialogare nell'ottica del rispetto reciproco".

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