Primo anniversario della Delta Lagunare: "Bilancio positivo grazie a giovani e donne"
Anche le imprese degli stranieri hanno contribuito ad un anno discreto. Continuano le difficoltà per il settore delle costruzioni ed il comparto agricolo. Lieve flessione per l'industria
Una superficie di oltre 4 milioni di chilometri quadrati, 94 comuni, più di un milione abitanti e 119.667 imprese attive. Sono i numeri del territorio Delta Lagunare, la nuova realtà economica regionale nata dall’accorpamento delle camere di commercio di Venezia e Rovigo, che raggruppa il maggior numero di imprese in Veneto (22,3%) e che nel 2015 ha contribuito al 21% del valore aggiunto regionale e al 2% di quello nazionale, registrando variazioni percentuali leggermente superiori alla media regionale. Un territorio che ha compiuto il suo primo anno di età lo scorso 20 luglio, e che ha presentato lunedì alla stampa il bilancio dei primi 365 giorni di attività, nella sede di Unioncamere Veneto a Marghera. Un “anno zero” fatto di cambiamenti procedurali e organizzativi, razionalizzazione di risorse e servizi, ma soprattutto di un confronto culturale/formativo fra i due territori e le stesse risorse umane impiegate.
"È stato un anno intenso, non privo di difficoltà. Accorpare significa mappare, allineare i processi e tendere al miglioramento continuo dell’organizzazione, razionalizzare le risorse e ridurre gli sprechi per valorizzare le economie da riversare nei servizi per le imprese - ha dichiarato Roberto Crosta, segretario generale della Camera di Commercio Delta Lagunare - Proprio per questo abbiamo esteso il sistema di gestione qualità ISO 9001 anche a Rovigo, unificando le due camere non solo nei servizi, ma anche nei processi e organizzazione del lavoro. Sempre nell’ottica della razionalizzazione abbiamo lavorato sulle priorità e gli effettivi bisogni delle imprese, raccolto le loro istanze e sondato il loro giudizio nei confronti del nostro ente che è risultato essere positivo per il 58,1% degli imprenditori polesani e per il 66,1% dei veneziani".
La Camera di Commercio Delta Lagunare si è fatta promotrice durante l’anno di una PA innovativa, lavorando alla semplificazione amministrativa e alla digitalizzazione delle procedure. È stato potenziato il SUAP, lo Sportello Unico per le attività produttive che è stato adottato da tutti i 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e da tutti i 50 comuni della provincia di Rovigo. Ha erogato 204.743,00 di euro a favore delle politiche di internazionalizzazione delle imprese. 1.352 imprese sono state accompagnate nell’accesso al credito e sostenute con contribuiti pari a 603.000,00 euro.
"Sono fermamente convinto dell'importanza del ruolo delle Camere di Commercio riformate - ha commentato il sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta - Ma dobbiamo inquadrare la loro posizione all'interno di due correnti di pensiero. La prima, politica, di chi pensa che le Camere di Commercio abbiano esaurito il loro ruolo, e la seconda, conservatrice, di chi intende mantenere lo status quo e ritiene che il sistema camerale non vada riformato. Siamo, perciò, di fronte a un bivio, e io credo che una riforma generale vada realizzata. Il percorso non è per niente facile, ma bisogna intraprenderlo prevedendo una capacità di selezione degli obiettivi di medio e lungo termine, fondamentale per definire la forza di questo ente. Occorre lavorare sulla prima occasione utile, che è quella del decreto delega che verrà varato a breve e, successivamente, della prossima Legge di Stabilità. È lì che si gioca la partita per sostenere le camere di commercio già accorpate, a partire dal Veneto".
L'ANDAMENTO ECONOMICO - La struttura produttiva Delta Lagunare ha segnato nel 2015 una stazionarietà delle localizzazioni attive che deriva da un calo (-0,2%) delle sedi d’impresa che ammontano a 93.192 associato a un recupero delle unità locali che raggiungono la quota 26.475 (+1%). I settori ancora in sofferenza risultano essere le costruzioni (-2,2%) e il comparto agricolo (-1,2%). L’industria e il commercio annotano lievi flessioni nel complesso (-0,2%). Il resto dei servizi vede crescere sia le sedi di impresa che le unità locali con variazioni più consistenti (sia in termini assoluti che in percentuale) nei settori del trasporto e magazzinaggio (+2,8%) e nelle attività di alloggio e ristorazione (+2,6%).
Se il bilancio del 2015 è stato positivo lo si deve in particolar modo alle imprese di giovani, stranieri e donne: il saldo delle aziende create da under 35 (+962 unità) supera nettamente l’intero saldo annuale. Va, inoltre, segnalato il contributo determinante delle imprese di stranieri (+455 unità) e di quelle create da donne (+91). In crescita le società di capitali mentre diminuiscono imprese individuali e società di persone. Continua, invece, la contrazione per le sedi d’impresa artigiane, che annotano un -2,5% per la provincia di Rovigo, -1,3% per il Veneziano e un complessivo -1,6% per l’area Delta Lagunare. Gli scambi con l’estero sono stati caratterizzati da una ripresa delle importazioni e da un’accelerazione nella crescita delle esportazioni con performance superiori alla media nazionale ed in linea con quella regionale.
Anche i dati relativi al mercato del lavoro sono di segno positivo, stimolati dagli sgravi fiscali e dalle novità normative introdotti nel 2015: un aumento del +1,5% dagli occupati e una contrazione del -20,9% delle persone in cerca di occupazione hanno portato alla riduzione del tasso di disoccupazione in entrambi i territori provinciali. Il ricorso alla cassa integrazione è crollato e anche le aperture di crisi aziendali e i licenziamenti collettivi sono diminuite. In questo contesto, il mercato del credito continua a evidenziare elementi di debolezza: a fronte di un aumento dei depositi del +4,2% gli impieghi si sono ulteriormente contratti del -0,4% e le sofferenze bancarie al 31 dicembre 2015 hanno raggiunto il livello di 2,9 miliardi di euro in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. Nell’anno che doveva rappresentare la ripartenza del territorio veneto e circostante, si è inoltre consumata la crisi di due banche a forte impatto territoriale che ha aumentato il clima di sfiducia nel sistema finanziario.