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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Primo anniversario della Delta Lagunare: "Bilancio positivo grazie a giovani e donne"

Anche le imprese degli stranieri hanno contribuito ad un anno discreto. Continuano le difficoltà per il settore delle costruzioni ed il comparto agricolo. Lieve flessione per l'industria

Una superficie di oltre 4 milioni di chilometri quadrati, 94 comuni, più di un milione abitanti e 119.667 imprese attive. Sono i numeri del territorio Delta Lagunare, la nuova realtà economica regionale nata dall’accorpamento delle camere di commercio di Venezia e Rovigo, che raggruppa il maggior numero di imprese in Veneto (22,3%) e che nel 2015 ha contribuito al 21% del valore aggiunto regionale e al 2% di quello nazionale, registrando variazioni percentuali leggermente superiori alla media regionale. Un territorio che ha compiuto il suo primo anno di età lo scorso 20 luglio, e che ha presentato lunedì alla stampa il bilancio dei primi 365 giorni di attività, nella sede di Unioncamere Veneto a Marghera. Un “anno zero” fatto di cambiamenti procedurali e organizzativi, razionalizzazione di risorse e servizi, ma soprattutto di un confronto culturale/formativo fra i due territori e le stesse risorse umane impiegate.

"È stato un anno intenso, non privo di difficoltà. Accorpare significa mappare, allineare i processi e tendere al miglioramento continuo dell’organizzazione, razionalizzare le risorse e ridurre gli sprechi per valorizzare le economie da riversare nei servizi per le imprese - ha dichiarato Roberto Crosta, segretario generale della Camera di Commercio Delta Lagunare - Proprio per questo abbiamo esteso il sistema di gestione qualità ISO 9001 anche a Rovigo, unificando le due camere non solo nei servizi, ma anche nei processi e organizzazione del lavoro. Sempre nell’ottica della razionalizzazione abbiamo lavorato sulle priorità e gli effettivi bisogni delle imprese, raccolto le loro istanze e sondato il loro giudizio nei confronti del nostro ente che è risultato essere positivo per il 58,1% degli imprenditori polesani e per il 66,1% dei veneziani".

La Camera di Commercio Delta Lagunare si è fatta promotrice durante l’anno di una PA innovativa, lavorando alla semplificazione amministrativa e alla digitalizzazione delle procedure. È stato potenziato il SUAP, lo Sportello Unico per le attività produttive che è stato adottato da tutti i 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e da tutti i 50 comuni della provincia di Rovigo. Ha erogato 204.743,00 di euro a favore delle politiche di internazionalizzazione delle imprese. 1.352 imprese sono state accompagnate nell’accesso al credito e sostenute con contribuiti pari a 603.000,00 euro.

"Sono fermamente convinto dell'importanza del ruolo delle Camere di Commercio riformate - ha commentato il sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta - Ma dobbiamo inquadrare la loro posizione all'interno di due correnti di pensiero. La prima, politica, di chi pensa che le Camere di Commercio abbiano esaurito il loro ruolo, e la seconda, conservatrice, di chi intende mantenere lo status quo e ritiene che il sistema camerale non vada riformato. Siamo, perciò, di fronte a un bivio, e io credo che una riforma generale vada realizzata. Il percorso non è per niente facile, ma bisogna intraprenderlo prevedendo una capacità di selezione degli obiettivi di medio e lungo termine, fondamentale per definire la forza di questo ente. Occorre lavorare sulla prima occasione utile, che è quella del decreto delega che verrà varato a breve e, successivamente, della prossima Legge di Stabilità. È lì che si gioca la partita per sostenere le camere di commercio già accorpate, a partire dal Veneto".

L'ANDAMENTO ECONOMICO - La struttura produttiva Delta Lagunare ha segnato nel 2015 una stazionarietà delle localizzazioni attive che deriva da un calo (-0,2%)  delle sedi d’impresa che ammontano a 93.192 associato a un recupero delle unità locali che raggiungono la quota 26.475 (+1%). I settori ancora in sofferenza risultano essere le costruzioni (-2,2%) e il comparto agricolo (-1,2%). L’industria e il commercio annotano lievi flessioni nel complesso (-0,2%). Il  resto  dei  servizi  vede  crescere  sia  le  sedi  di  impresa  che  le  unità  locali  con  variazioni  più  consistenti  (sia  in  termini  assoluti  che  in percentuale)  nei  settori  del  trasporto e magazzinaggio (+2,8%) e nelle attività di alloggio e  ristorazione  (+2,6%).

Se il bilancio del 2015 è stato positivo lo si deve in particolar modo alle imprese di giovani, stranieri e donne: il saldo delle aziende create da under 35 (+962 unità)  supera  nettamente  l’intero  saldo  annuale.  Va, inoltre, segnalato  il  contributo  determinante  delle imprese  di  stranieri  (+455  unità)  e  di  quelle create da donne (+91). In crescita le società di capitali mentre diminuiscono imprese individuali e società di persone. Continua, invece, la contrazione per le sedi d’impresa artigiane, che annotano un -2,5% per la provincia di Rovigo, -1,3% per il Veneziano e un complessivo -1,6% per l’area Delta Lagunare. Gli  scambi con l’estero sono stati caratterizzati da una ripresa delle importazioni e da un’accelerazione nella crescita delle esportazioni con performance superiori alla media nazionale ed in linea con quella regionale.

Anche i dati relativi al mercato del lavoro sono di segno positivo, stimolati dagli sgravi fiscali e dalle novità normative introdotti nel 2015: un aumento del  +1,5%  dagli  occupati  e  una  contrazione  del  -20,9%  delle  persone  in cerca di occupazione hanno portato alla riduzione del tasso di disoccupazione in entrambi i territori provinciali. Il ricorso alla cassa integrazione è crollato e anche le aperture di crisi aziendali e i licenziamenti collettivi sono diminuite. In  questo  contesto,  il  mercato del credito  continua a  evidenziare  elementi  di  debolezza: a fronte  di un aumento dei depositi  del  +4,2%  gli impieghi si sono ulteriormente contratti del -0,4% e le sofferenze bancarie al 31 dicembre 2015 hanno raggiunto il livello di 2,9 miliardi di euro in  aumento  dell’11%  rispetto  all’anno  precedente.  Nell’anno che  doveva  rappresentare  la  ripartenza  del territorio  veneto  e  circostante,  si  è inoltre  consumata  la  crisi  di due  banche  a  forte  impatto territoriale che ha aumentato il  clima  di  sfiducia  nel sistema finanziario.

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