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Sanità

Ulss 4, il bilancio di un anno di attività: tornano a crescere gli accessi al pronto soccorso

Nel Veneto orientale l'azienda sanitaria ha gestito 2,3 milioni di prestazioni ambulatoriali, 110mila di pronto soccorso, 15.500 interventi chirurgici e 10 mila utenti fragili

Non è stato un anno a pieno ritmo per i servizi ordinari dell'azienda sanitaria Ulss 4, ancora in parte condizionati (soprattutto nel primo semestre) dalla pandemia: le restrizioni, ma anche l'impegno necessario per proseguire la campagna vaccinale, hanno costretto gli ospedali a limitare le attività programmabili. «Nonostante questo - spiega direttore generale Mauro Filippi, analizzando i dati dell’attività svolta nel 2022 - posso affermare che l’azienda, con i suoi 2500 dipendenti, ha comunque svolto un grande lavoro».

Il fronte più “caldo” si conferma quello relativo alle strutture di emergenza-urgenza, ossia i pronto soccorso ospedalieri e i punti di primo intervento del litorale, dove sono stati registrati pià di 110mila accessi, con un incremento di quasi 15 mila rispetto al 2021. A svolgere la maggiore attività è stato il pronto soccorso di San Donà (46.246 accessi) seguito da quello di Portogruaro (30.633) e di Jesolo (17.287); mentre sul litorale il punto di primo intervento di Bibione ha raggiunto quota 6.251 accessi, seguito da quello di Cavallino Treporti (5.159) e da quello di Caorle (5.118). Di questi oltre la metà sono “codici bianchi”, che di fatto accedono impropriamente al pronto soccorso creando disagi nell’organizzazione delle attività.

Nei tre ospedali dell’Ulss 4 gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 15.556, in linea con l’attività del 2021; mentre i ricoveri ospedalieri sono leggermente diminuiti: 14.980 di cui 4.698 ordinari e il resto “brevi” (7.166 ambulatoriali, 1.661 diurni, 2.031 in day/week surgery). «Ricoveri brevi che si traducono in minore ospedalizzazione nel post intervento, andando incontro alle esigenze dei pazienti - osserva il dg Filippi - questo è stato possibile grazie all’implementazione di nuove tecnologie e competenze acquisite in questi anni, all’impiego di tecniche e procedure sempre più affinate». Le prestazioni specialistiche ambulatoriali nel 2022 sono state oltre 2,3 milioni, di cui 2 milioni costituite dall’attività di laboratorio. I nuovi nati sono stati 737.

Importante anche l'impegno sul fronte territoriale, anche nel far fronte alla generalizzata carenza di medici di base, in collaborazione con i sindaci che hanno aiutato nel gestire le situazioni più complesse. L’attività di vaccinazione covid è proseguita incessantemente: ad oggi sono 560.344 le dosi somministrate a totale copertura dei pazienti anziani e fragili, di cui 111.782 l’anno scorso; inoltre in pochi mesi sono state somministrate 44.800 dosi di vaccino antinfluenzale.

Gli anziani fragili presi in carico dalle strutture diurne e residenziali del territorio sono stati 1.840 con 1.660 inserimenti in case di riposo; le persone gestite dalla centrale operativa territoriale (Cot), provenienti da territorio e ospedali che necessitano di supporto nel passaggio dall’ospedale alle strutture territoriali e viceversa, sono state 4.568 di cui 1.961 seguite dal personale dell’assistenza domiciliare integrata (Adi) la quale ha assicurato oltre 150mila prestazioni direttamente a casa dell’assistito (includendo le cure palliative domiciliari).

Per quanto riguarda i servizi di salute mentale, sono oltre 2.600 gli utenti seguiti nelle varie strutture territoriali, a cui si aggiunge il servizio per le dipendenze con 1.300 utenti; i servizi dell’area disabilità, delle strutture consultoriali e dell’età evolutiva, hanno seguito complessivamente oltre 2mila utenti attraverso i servizi del territorio.

«Un doveroso ringraziamento - conclude Filippi - va a tutto il personale dell’azienda sanitaria che ha assicurato le tante e svariate attività agli assistiti, in un periodo complesso per la concomitante gestione della pandemia». Un altro ringraziamento «alle amministrazioni comunali, sempre vicine ed attente alle tematiche che riguardano il territorio, alle tantissime associazioni del terzo settore e ai volontari in generale che sono un supporto straordinario per la sanità pubblica. Ora guardiamo al 2023 con una puntuale attenzione alla gestione dei pazienti fragili, alla revisione dei percorsi per l’accesso alle strutture di pronto soccorso in particolare dei codici bianchi, ed al progressivo incremento delle prestazioni specialistiche per far fronte alla tante richieste. Nei prossimi mesi verranno inoltre avviati investimenti sul fronte strutturale, sia in ambito ospedaliero che territoriale, arriveranno nuove apparecchiature elettromedicali e parallelamente prosegue senza sosta la ricerca di personale, indispensabile per poter erogare servizi di qualità alla popolazione».

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