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Cronaca Santa Croce / Ponte della Libertà

Gli attivisti climatici bloccano il traffico per mezz'ora sul ponte della Libertà

Azione dimostrativa alle 10 da parte del gruppo "Ultima generazione". Traffico bloccato in direzione Venezia. I manifestanti chiedono più investimenti nelle energie rinnovabili. In pochi minuti sono arrivate le forze dell'ordine

Nelle prime ore di mercoledì mattina un incidente ha bloccato la circolazione all'imbocco del Ponte della Libertà. Più tardi sono stati gli attivisti del gruppo "Ultima Generazione" a mettersi di traverso al transito dei veicoli: l'azione di disobbedienza civile non violenta è andata in scena poco dopo le 10, messa in atto da una decina di persone, perlopiù studenti ma anche qualche lavoratore. Si sono seduti a terra sulla carreggiata verso Venezia e hanno bloccato il traffico con uno striscione, creando una lunga colonna di veicoli.

Ultima generazione, protesta sul ponte della Libertà

Gli attivisti hanno anche dialogato con gli automobilisti, ricordando «la gravità della situazione climatica» e «l’inazione della politica per contenerne i danni». «Siamo qui oggi a bloccare il Ponte della Libertà - spiega un portavoce - per denunciare le politiche portate avanti dal nostro governo e che negli anni a venire priveranno le generazioni future della loro libertà e dei loro diritti di lavorare e di vivere in sicurezza, in un mondo che sarà ormai devastato dai cambiamenti climatici». Dopo circa venti minuti di blocco sono arrivate sul posto le forze dell’ordine, che in poco tempo hanno portato via i presenti e fatto ripartire la viabilità.

I manifestanti hanno scelto Venezia perché «è un caso esemplare di situazione ad alto rischio a causa degli effetti del collasso eco-climatico in Italia. È certo, infatti, che questa città simbolo sarà tra le prime a essere colpita sempre più regolarmente da fenomeni quali l’innalzamento dei mari, la salinizzazione dei territori coltivabili e tempeste, che porteranno ad un progressivo abbandono di queste meravigliose zone». Il monito «deve arrivare a colpire chiunque, smuovendo il bisogno di domandare con forza ai nostri governi azioni concrete e rapide per prevenire simili scenari». Le principali richieste sono: stop alla riapertura delle centrali a carbone e a nuove trivellazioni per la ricerca di gas naturale; incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 gw, con la creazione di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile.

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