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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Quanto ci costa la produzione Enel? Parte l'operazione "Bollette sporche"

Saranno diffuse in questi giorni ai cittadini veneziani e mestrini, le stime sulle conseguenze reali, in termini di salute pubblica, dell'elettricità a carbone: una morte prematura al giorno

L’hanno chiamata operazione “Bollette sporche”. È l’iniziativa portata avanti da Greenpeace che consiste nel recapitare ai cittadini italiani le “vere” bollette Enel, quelle cioè, capaci di mostrare il reale peso, in termini di clima e salute pubblica, della produzione elettrica a carbone del principale gruppo energetico italiano. Saranno centomila i documenti consegnati e a riceverli saranno anche i cittadini veneziani e mestrini, grazie all’attività dei volontari del gruppo locale di Greenpeace Venezia.

Una morte prematura al giorno e circa un miliardo e ottocento milioni di euro di danni l’anno”. Sarebbe questo il costo reale della produzione Enel, come ricorda Andrea Boraschi, responsabile della campagna “Energia e Clima” dell’associazione ambientalista. La tanto reclamizzata “Energia che ti ascolta”, prosegue, “oltre a essere sorda alle contestazioni che in molti le muovono, è anche bugiarda. Nelle bollette nessuno leggerà mai i veri costi che quest’azienda infligge alla salute, all’ambiente e all’economia dell’Italia”.

I dati pubblicati da Greenpeace sulle centomila “bollette sporche” sono estratti da uno studio commissionato dall’associazione all’istituto di ricerca indipendente SOMO e si riferiscono alle emissioni del 2009. I costi indiretti della produzione termoelettrica a carbone di Enel in Italia vengono stimati in quasi 1,8 miliardi di euro. Gli impatti sanitari, espressi in termini di mortalità prematura, sono valutati in 366 casi attesi nel 2009.

Secondo lo studio, inoltre, la realizzazione degli impianti a carbone Enel di Porto Tolle e Rossano Calabro – progetti che l’azienda porta avanti da anni - costerebbe fino a 95 ulteriori casi di morti premature l’anno e danni per ulteriori 700 milioni di euro l’anno.

“Enel non è solo una bolletta che arriva nelle case di molti di noi ogni due mesi. È una vera e propria tassa. Se dividiamo i danni economici causati dalla produzione a carbone di Enel per il numero delle famiglie italiane, scopriamo che la scelta sciagurata di quella fonte energetica costa circa 75 euro l’anno a nucleo familiare. Molto più di quanto costino gli incentivi alle rinnovabili, che non uccidono il clima, non fanno ammalare le persone e soprattutto sostengono occupazione, crescita e ambiente”, conclude Boraschi.

Da qui la richiesta di Greenpeace a Enel: dimezzare la produzione elettrica da carbone entro il 2020 e portarla a zero entro il 2030, investendo contemporaneamente in fonti rinnovabili, per compensare la perdita di produzione.

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