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Cronaca Mestre Centro

Hacker gli "ruba" due bonifici da 8mila euro, la banca non li blocca e gli nega il rimborso

Un danno economico non indifferente quello per un dipendente pubblico mestrino. L'istituto non gli avrebbe bloccato le transazioni. Ora il 60enne si è rivolto ad Adico

Prima, il danno dell’hacker che sottrae 8mila euro. Poi la "beffa" della banca che, a mezzora dal furto, non riesce a bloccare i bonifici rubati pur sapendo benissimo dov’erano indirizzati e non riconosce nessun risarcimento al cliente. È una disavventura dagli aspetti grotteschi quella capitata a E.P, 60enne dipendente pubblico mestrino, che a inizio agosto è stato beffato da un abile "ladro di codici".

IL COMPUTER SI BLOCCA E PARTONO I BONIFICI

La vicenda nasce da una mail ricevuta dall’uomo e del tutto identica, di facciata, a quelle inviate spesso dagli istituti bancari. Nella mail c’era un allegato con una presunta cartella esattoriale da pagare. "Il nostro socio - racconta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, a cui il 60enne di è rivolto per farsi tutelare - l’ha aperto inserendo il proprio codice bancario, come faceva regolarmente le molte volte in cui l’istituto gli inviava una mail con informazioni personali. A quel punto il computer si è bloccato per alcuni minuti tanto che l’uomo l’ha spento e riaperto. Ma in quel lasso di tempo dal suo conto erano già partiti due bonifici per un totale di circa 8 mila euro".

"IMPOSSIBILE REVOCARE I BONIFICI"

E.P. ha immediatamente contattato il call center della banca, e al telefono ha saputo dove fossero indirizzati i propri soldi (una banca dell’estero) e anche il nome del possibile beneficiario. Eppure, continua Garofolini, "al nostro socio è stato detto, a mezzora dall’accaduto, che non era possibile revocare quel tipo di bonifico. Così il giorno dopo, oltre a presentare denuncia alla polizia, il 60enne è andato direttamente alla propria filiale mestrina e ha chiesto ai responsabili di chiamare la banca estera e di bloccare i bonifici rubati, cosa che si poteva tranquillamente fare con successo. Invece gli hanno risposto che erano impossibilitati. Quella, però, sarebbe stata la mossa giusta perchè la banca estera, dopo una segnalazione di questo tipo, avrebbe dovuto per forza intervenire".

NESSUN RIMBORSO

A questo punto, su suggerimento della stessa banca, l’uomo ha inviato all'istituto una richiesta di rimborso. "L’istituto ha risposto che non intende dare nulla - prosegue Garofolini - perché non è stato violato il sistema informatico della banca e quindi non è prevista assicurazione. Noi, invece, diciamo che il nostro iscritto ha diritto al rimborso perché la banca è stata leggera e poco collaborativa, non ha detto al cliente di revocare il bonifico, non ha contattato il giorno dopo la banca estera in cui sono finiti, come richiesto dal cliente che, ricordiamo, si è visto sottrarre ben 8mila euro. Proprio in  questo periodo, in cui la fiducia negli istituti di credito è ai minimio storici, certi comportamenti acuiscono ancor più le diffidenze".

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