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Cronaca

Contratti di luce e gas non richiesti, è boom di casi a Mestre

Le vittime delle truffe sono sempre più numerose, nella maggioranza dei casi persone anziane

Succede sempre più spesso, anche a Mestre. Un utente riceve a casa la lettera da parte del proprio fornitore di luce e/o gas, la apre e scopre di non essere più cliente dell’azienda. Una situazione diffusissima come testimoniano le segnalazioni e richieste d’aiuto che giungono all’Adico ogni settimana da utenti mestrini, soprattutto anziani.

L’iter è sempre quello. La "vittima" scopre di avere un nuovo fornitore e casca dalle nuvole. Poi però si ricorda di quella telefonata sospetta, dove l’operatore di un call center lo ha investito di mille comunicazioni e informazioni, senza specificare che la chiamata era di fatto una proposta contrattuale. Durante la conversazione è bastato un sì, pronunciato magari fuori contesto, per attivare un nuovo contratto e una nuova fornitura.

Ma con chi? Ecco l’altro dilemma molto spesso di difficilissima definizione, tanto che per dirimerlo bisogna rivolgersi a persone esperte che scriveranno allo sportello del consumatore. Questo perché l’azienda di luce e gas subentrata di soppiatto non invia neppure l’obbligatoria lettera di benvenuto, per paura che poi il cliente usufruisca del diritto di recesso nei tempi previsti per legge (14 giorni dalla ricezione della raccomandata).

Davanti al boom di queste pratiche commerciali, Adico torna a chiedere ancora una volta l’abolizione dei contratti telefonici oppure l’introduzione di norme molto più stringenti che, in primo luogo, puniscano in modo severo i fornitori che non inviano la lettera di benvenuto e quelli che manipolano le registrazioni.  

«È davvero assurdo che tantissimi utenti, soprattutto anziani, si ritrovino da un giorno all’altro con un nuovo fornitore di luce e gas in modo del tutto inconsapevole - commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Abbiamo casi di persone che hanno subito la riduzione della corrente elettrica per morosità e solo in quel momento si sono resi conto di essere serviti da una nuova compagnia. Le persone che si rivolgono a noi sono disorientate, non sanno che fare. Tramite il nostro ufficio legale risaliamo all’attuale fornitore e poi agiamo secondo le indicazioni del socio. Il più delle volte intimiamo di consegnarci la registrazione della telefonata con la quale è avvenuto il cambio contratto per poi denunciarne la stipula senza la reale volontà da parte del potenziale contraente».

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