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Cronaca

Boom di truffe online: svuotati i conti correnti dei malcapitati per decine di migliaia di euro

Consumatori24: «Nell’ultimo mese sono aumentati i casi di phishing. Si rischia di perdere i risparmi di una vita in pochi minuti»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Il phishing inizia con una e-mail o un'altra comunicazione fraudolenta inviata allo scopo di attirare una vittima. Il messaggio sembra provenire da un mittente affidabile. Se l'inganno riesce, la vittima viene persuasa a fornire informazioni riservate, spesso su un sito web truffa in tutto simile a quello del proprio home-banking. In questo modo, i malintenzionati, tramite i tentativi di inserimento di OTP (One Time Password) nelle false schermate, riescono ad accedere al conto personale dei malcapitati predisponendo bonifici a proprio favore lasciando solo pochi euro. Qualche volta, nel computer del malcapitato viene persino scaricato un cosiddetto “malware”. Purtroppo nessun computer, smartphone o tipo di tecnologia può prevenire questo genere di attacchi.

L’Associazione Consumatori 24 segnala che molti sono i casi pervenuti nell’ultimo periodo: persone residenti in diverse provincie come ad esempio Verona, Vicenza, Treviso, Venezia, Pordenone, lamentano di aver ricevuto un sms o una telefonata con i quali gli veniva comunicata la presenza di movimenti anomali all’interno del conto corrente. Spinti dal bisogno di verificare, i correntisti accedono alla propria area riservata seguendo le istruzioni presenti nelle comunicazioni ricevute, ma così facendo trasmettono dati sensibili all’hacker che sta tentando di derubarli. Un responsabile dell’Associazione Consumatori 24 lancia l’appello che funge da vademecum: <> Per quanto giunto all’Associazione Consumatori24, la stessa ha provveduto ad intervenire tempestivamente per il recupero di quanto perduto, interpellando in molti casi anche l’Arbitro Bancario Finanziario, in quanto le banche dei correntisti sono venute meno all’obbligo di verifica dei bonifici illegittimi richiesti.

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